Opera: Fantasmi a Portogreco
Autore: Andrea Andorivir
Editore: Nulla Die (6 giugno 2020)
Genere: fantastico
Target: Young/adult
Sinossi:
Una strana processione di luci appare in mare aperto e finisce nella Grotta dei Morti, dove è sepolta la “madre più antica del mondo”. Tre ragazzi partono all’avventura: un’aspirante archeologa, un inventore pasticcione e un ristoratore innamorato della propria terra e dell’archeologa.
Riusciranno a dimostrare che i fantasmi esistono?
Recensione:
Una partenza alla ricerca di una nuova avventura... Quale? La ricerca e la caccia degli spettri.
Mi ha colpito molto lo stile dell’autore, la scrittura scorrevole, nella quale usa termini che possono incrementare la conoscenza di chi legge. La suspense c’è tutta e inserita al punto giusto. Gli eventi, poi, ricchi di fascino soprattutto nelle descrizioni degli ambienti, sorprendono e ammaliano.
Praticamente, il lettore non si stanca mai nel continuum della lettura, breve ma intensa.
I personaggi principali come Cico, Nico e Ludovica sono descritti egregiamente e a tutto tondo. Personaggi che ti restano nel cuore “come nonno Gino” che conosce tutto del mare, le insidie che si nascondono nei suoi splendidi colori. Protagonisti che con le loro emozioni e con i loro timori ti portano a sognare e a viaggiare con la fantasia. Buono il media res, nel quale il lettore affonda immediatamente in quella che è la narrazione di viaggio.
E alla fine, c’è la domanda che il lettore si pone: Riusciranno i nostri eroi a scoprire l’esistenza dei fantasmi? Beh, basta leggerlo
Voto: sette, meritato.
Alla fine del romanzo, l’autore ci spiega com’è nata l’idea del romanzo e mi piace riportarla anche qui:
Come è nato questo libro
La maggior parte dei luoghi che hanno ispirato il romanzo si trova nell’Alto Salento.
La Città Sommersa ha origine da una passeggiata fra le rovine di Egnazia; ci sono delle tombe divelte dal mare.
La Masseria e le Dune sono rielaborazioni della costa a sud di Torre Canne, dove esiste un ponte in legno che si inoltra in un parco dunale; da una staccionata, si può aspettare il tramonto e vedere la spiaggia dall’alto.
Il Sentiero del Cinghiale, il Canneto e la Capanna sul Mare derivano dalla Riserva Naturale di Torre Guaceto.
La costa frastagliata, i promontori e le rocce affioranti hanno come origine il tratto di mare attorno a Torre.
Santa Sabina.
Il paese dei nostri eroi appare arroccato su una scogliera, come spesso capita ai borghi del Gargano, dove ci sono diverse bellissime grotte. Una di queste ha un foro sommitale, dove è cresciuto un pino marittimo.
Nonno Gino ha una canottiera bianca a spalline strette, a costine, come tanti nonni degli anni ‘90 del secolo scorso.
La madre più antica del mondo si trova in un museo a Ostuni, dove giace con la sua corona di conchiglie rosse. Nei pressi, è possibile visitare anche la grotta dove è stata ritrovata.
La donna migrante che partorisce in mare è ispirata a drammatiche storie di cronaca, una su tutte il naufragio di migranti di Lampedusa del 3 ottobre 2013, in cui persero la vita più di trecento persone, tra cui una mamma di venti anni e suo figlio, nato mentre lei annegava; sono stati ritrovati insieme, legati dal cordone ombelicale nella stiva di un barcone rovesciato.
Come le persone, i libri nascono neonati e crescono e si precisano di revisione in revisione. Questo libro è scaturito da un sogno notturno e si è coagulato attorno a un concetto primordiale, l’eternità della maternità.
Andrea Andorivìr
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