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sabato 4 dicembre 2021

Recensione: La leggenda di Eracle - Il Regno della Sfinge di Gilbert Gallo [Rating 7] - recensione a cura di Peg Fly

 


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Opera: La leggenda di Eracle - Il Regno della Sfinge: 

Saga: La leggenda di Eracle, Volume II (recensione Volume I

Autore: Gilbert Gallo 

Illustratore: Pietro Rotelli

Genere: fantasy/epica 

Editore: ‎Delos Digital 

Rating: 7

Prezzo: ebook 3 Euro

Sinossi:

Il secondo episodio della leggenda di Eracle, reinventata e scritta da Gilbert Gallo, conduce l’eroe a Tebe, città natale nonché delle Sette Porte, governata dagli Sparti, i guerrieri partoriti dalla Terra e dai denti del Drago ucciso dall’antico eroe Cadmo. La città ora è minacciata da una creatura orribile e imbattibile, contro cui persino i guerrieri-draghi sono impotenti: la Sfinge.

Con l’aiuto del giovane principe di Corinto, Edipo, con cui ha stretto amicizia durante il viaggio, Eracle, dopo aver trionfato anche contro le insidie dell’affascinante e letale Sfinge, è a un passo dal conquistare il trono di Tebe, ma, consapevole del suo doloroso destino, vi rinuncia a favore dell’amico Edipo, ignorando che anche su questo incombe la maledizione lanciatagli da Hera, regina degli Dei, la quale trama la sua rovina aizzando contro di lui e quanti gli sono cari un’altra terribile nemica, Echidna, la dea-madre dei mostri.

Gilbert Gallo è uno scrittore con una grande passione per lo storytelling ed il worldbuilding. Si dedica da svariati anni alla scrittura di manuali, settings e avventure per giochi di ruolo. Al momento collabora con numerosi editori Italiani ed Esteri come freelance, sia nell’ambito dei giochi di ruolo che in quello dei giochi da tavolo e della speculative fiction.

Nell’ambito dei giochi di ruolo è autore di più di 20 titoli pubblicati in varie lingue (Italiano, Inglese, Polacco).

Le sue produzioni spaziano anche nell’ambito dei racconti, dei romanzi, dei fumetti e dei videogames.


Recensione:

Il secondo episodio della leggenda di Eracle, reinventata e scritta da Gilbert Gallo, affronta uno dei drammi in cui Euripide, per trovare un rimedio all’esaurimento delle combinazioni drammatiche, è ricorso all’espediente di riunire sotto il medesimo fuoco avvenimenti disparati e remoti. 

Ercole che strappa i figli alla morte minacciata da un usurpatore, ed Ercole, che, colpito da demenza, li uccide di sua mano, sono episodi ben distinti l’un dall’altro nella tradizione mitica; ma Euripide li accoppia, e aggiunge, di sua pretta invenzione, quello di Teseo. 

Così come pure Gilberto Gallo fa, appoggiandosi alla sua fantasia innata, stravolgendo in parte la Tragedia di oscura seduzione e rara intensità. Con la leggenda di Eracle, l’autore mette in scena la catastrofe dell’eroe evidenziando soprattutto la storia di un’amicizia tra l’eroe ed Edipo nata non per caso, ma perché il destino ha voluto. 

Una fatalità che da sempre nella mitologia stravolge e avvolge la vita degli eroi. Un’amicizia accomunata da una condanna che pende come la spada di Damocle su di loro, per il volere di dei contrari, tra cui la terribile nemica, Echidna, la dea-madre dei mostri, che intralcerà in tutti i modi Eracle ed Edipo, affinché falliscano nella loro ardua impresa. 

Questo è quanto esprime il legame che vede uniti i due protagonisti in questa seconda storia di Eracle, nel quale con maestria empirica ed estremamente attento ai dettagli storici, l’autore riesce magistralmente a collegare diversi stili della narrazione epica. L’espressione stilistica colloquiale dell’autore, poi, si evince dai passaggi testuali tra cui la capacità nel saper intrecciare nel tempo del racconto, l’espediente dello scontro con la Sfinge sotto le mura della città di Tebe per far collimare il dramma di Edipo re ed Eracle. 

Due personaggi se vogliamo, diversi, “Eracle eroe coraggioso e l’altro, Edipo, astuto”, pronti comunque ad affrontare insieme un essere mostruoso che nessuno è mai riuscito a sconfiggere. 

Tuttavia niente è dato per scontato come può sembrare, perché l’autore, con tocco prodigioso, giunge a stravolgere il finale della storia, appoggiandosi a quello che viene definito letteralmente “spada e stregoneria” o sword & sorcery, o heroic fantasy, sottogenere della narrativa fantasy che vede eroi e mostri duellare con la spada, e il tutto ambientato in un mondo immaginario in cui l’intero universo è agli albori della vita e regolato dalle arti magiche. 

Il ritmo dell’azione è ben scandito; la scrittura ammalia il lettore catapultandolo in media res dentro la storia. Il racconto è lineare, senza orpelli inutili che avrebbero rallentato il ritmo della narrazione.

La lettura risulta di facile comprensione tanto che si riesce a leggere in poche ore.

I personaggi principali nonché i secondari sono ben caratterizzati.

Mi complimento con l’autore per aver saputo esprimere in questa breve storia: fascino, creatività, stile, fantasia e conoscenza delle leggende mitologiche.

Che dire, ora non mi resta che leggere il terzo volume delle gesta dell’eroe. 

Consigliato per gli amanti del genere e non. Voto: 7 

Peg Fly

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