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martedì 14 dicembre 2021

Recensione: PICATRIX, la scala per l' inferno di Valerio Evangelisti

 


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Sinossi:

Nel quarto episodio della saga dell'inquisitore Eymerich, pubblicato originariamente nella collana "Urania" nel 1998, il frate domenicano viene inviato in missione nel regno arabo di Granada e, accompagnato dal marrano Alatzar, deve giungere fino alle misteriose Isole Felici, al largo della costa africana oltre le Colonne d'Ercole, per sciogliere l'enigma dell'oscura profezia secondo cui il regno dei cristiani finirà "tra teste di cane e alberi di sangue". 

Tutto inizia quando, nel 1361, a Saragozza si scopre che orrendi mostri dalla testa di cane uccidono chiunque entri in possesso di un misterioso libro di magia, il Picatrix, mentre in cielo appaiono giganteschi dischi luminosi. Gli stessi che, secoli dopo, brillano sull'Africa mentre sta avvenendo un esodo di bambini di dimensioni apocalittiche. E mentre il professor Frullifer, in un manicomio delle Canarie, assiste allo strano comportamento di alcuni internati che, una volta l'anno, latrano come cani. E smettono solo quando l'effigie del Diavolo viene arsa sul rogo...


Recensione:

Valerio Evangelisti è uno dei miei autori italiani preferiti. I suoi romanzi sono capaci di unire scenari e situazioni delle più svariate, mischiando generi differenti in modo magistrale. Il tutto mantenendo una ricostruzione storica ineccepibile, capace di dare spessore alle vicende narrate e rendere verosimili anche gli eventi più bizzarri. 

Per queste ragioni sono solito centellinare i suoi lavori, non vorrei mai che la sua vena creativa dovesse inaridirsi all’improvviso, lasciandomi privo di nuovi materiali.

Come detto in altre occasioni, prediligo le serie minori, rispetto a quella principale dell’Inquisitore Eymerich, ma non nego che alcuni episodi di quest’ultima epopea abbiano saputo entusiasmarmi. Tra questi, Picatrix, la scala per l’inferno, non mi ha certo deluso. 

Belle le linee narrative che fanno da spalla alla principale dedicata al nostro Inquisitore preferito, e piacevole l’intero corso della narrazione. Il modello rimane quello consolidatosi negli episodi precedenti, con le varie storie che fanno convergere passato, presente e futuro in un finale ricco di fuochi d’artificio. 

Sempre sugli scudi Eymerich, capace di rimanere fedele a se stesso, mai domo e mai prono al politicamente corretto, una figura granitica nelle proprie convinzioni, spietata, ma quanto mai coriacea nel conquistarsi i lettori, senza cedere alla tentazione di smussare le proprie spigolosità pur di farli propri. Bello, bello.

Decisamente molto evocativa l’esodo biblico dei bambini di sabbia, la linea narrativa che più ha colpito la mia immaginazione. Carneficina, stregoneria, superstizione e milizie deliranti. Un mix avvincente e riuscitissimo, in un ambientazione africana che fa da sfondo perfetto alla follia degli eventi sfuggiti di mano alle varie operazioni di "peacekeeping".

Che dire, soliti complimenti di rito a Evangelisti, e un consiglio di cuore ai lettori di non perdersi neppure questo suo romanzo. 

Andrea Zanotti


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