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domenica 25 giugno 2023

Recensione: Notte dei coltelli. Una storia dell'impero Malazan di Ian C. Esslemont [Rating 8] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Sinossi:

La piccola isola di Malaz e la sua città hanno dato il nome al grande Impero, ma ormai sono poco più di uno squallido porto dimenticato. Stanotte, però, è diverso. Stanotte ci sarà l’apparizione di una Luna d’Ombra, un evento che si verifica una volta sola nell’arco di una generazione e che minaccia la gente di Malaz evocando creature demoniache e presenze oscure. Mentre le fazioni all’interno dell’Impero si preparano alla conquista del Trono imperiale, una creatura antica e potente attacca l’isola. A testimoniare questi eventi catastrofici ci sono Kiska, una giovane e talentuosa ragazza che desidera andarsene dalla città, e Temper, uno stanco veterano. Ognuno di loro avrà un ruolo ben preciso in questo conflitto che determinerà non solo il destino della città di Malaz, ma di tutto l’Impero… Attingendo dagli eventi descritti nel prologo del famoso fantasy di Steven Erikson, I giardini della Luna, Notte dei coltelli è un importante capitolo nella storia dello straordinario mondo di Malaz.


Recensione:

Oggi vi parlo, e lo faccio con immenso piacere, di Notte dei Coltelli di Ian C. Esslemont. Per chi non lo sapesse si tratta del primo romanzo di questo autore tradotto in italiano, dopo lunghi anni di attesa, visto che Esslemont è il co-inventore dell’universo legato all’impero Malazan di Steven Erikson. Si da il caso che Erikson sia il mio autore fantasy preferito, e di gran lunga, per cui capite bene quanto attendessi di scoprire gli “spezzoni” di mondo generati e gestiti dal suo compare Esslemont. 

Erikson ha dato i natali alla Saga fantasy più incredibile e irraggiungibile mai partorita da mente umana, a mio parere, pagine d’epica così sontuosa da esser paragonate nei casi più riusciti ai testi di mitologia classica. Confesso che dalla curiosità di scoprire Esslemont ero arrivato al punto di iscrivermi a un dannato corso di inglese. Grazie al cielo la Fanucci si è decisa a evitarmi questa faticaccia immane, date le mie lacune ancestrali nell’apprendere idiomi differenti dal mio, vedasi i 13 anni di tedesco studiati a scuola ed i relativi scarsi risultati.

Senza perdermi oltre vediamo se le mie smodate aspettative siano o meno state saziate da questo volume I, Una storia dell’Impero di Malazan. 

Inizio con il dire una cosa scontata. Essemont non è Erikson, e lo capiamo sin dall’aspetto sottile del suo libro rispetto ai soliti tomi del più blasonato co-autore del mondo Malazan. Questo può essere anche un pregio, per certi versi, ed in effetti lo è, per chi cerca la rapidità e il ritmo serrato. Esslemont infatti cincischia meno, si perde più raramente in divagazioni varie rispetto al suo compare. Che sia un bene o un male è difficile giudicarlo, almeno per me, in quanto Notte dei Coltelli parte avvantaggiato dal fatto che l’ambientazione mi è familiare, dopo le 10.000 pagine di Erikson lette in questi anni. Eppure, il diverso approccio, che nello specifico va ad indagare eventi racchiusi praticamente nel corso di una singola nottata, riesce a evocare un sacco di personaggi e vicende vissute nelle storie di Erikson. Difficile quindi valutare come potrebbe risultare senza questo bagaglio pregresso. Ad ogni modo, fatta questa precisazione, posso tranquillamente affermare che il romanzo mi sia piaciuto molto, che scorra rapido e piacevole e che goda appieno delle atmosfere create da Erikson. È proprio come tornare a calcare il suolo natio dopo anni d’esilio. Bello, bello, bello. 

Al solo sentir nominare personaggi tanto amati, ma persi di vista per così lungo tempo, immagini del passato riemergono con naturalezza, donando maggior spessore all’opera di Esslemont. Vivamente consigliato!


Andrea Zanotti       



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