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Ronin è un film del 2013 diretto da Carl Rinsch e con protagonisti
Keanu Reeves, Cary-Hiroyuki Tagawa, Hiroyuki Sanada e Rinko Kikuchi.
La sceneggiatura del film, scritta da Chris Morgan e Hossein Amini,
si basa sulla vera storia dei quarantasette Rōnin.
I
Quarantasette Rōnin erano un gruppo di samurai al servizio di Asano
Naganori, rimasti senza padrone (e quindi divenuti rōnin), dopo che
il loro daimyō venne costretto a commettere seppuku (il suicidio
rituale giapponese) per aver assalito il maestro di protocollo dello
Shōgun, reo di averlo insultato.
Gli
uomini di Asano, dopo aver atteso per due anni, pianificando
l'attacco, lo vendicarono uccidendo il cortigiano e tutti i suoi
discendenti maschi. Nonostante avessero seguito i precetti del
bushidō vendicando il loro padrone e la loro impresa fosse stata
vista con forte approvazione dai nobili di corte, 46 dei 47 rōnin
vennero a loro volta obbligati a commettere seppuku per aver sfidato
l'autorità imperiale. Il più giovane di loro, Terasaka Kichiemon,
invece ricevette l'ordine di rimanere in vita per continuare a fare
con regolarità le offerte in favore degli spiriti degli altri
condannati.
La
vicenda si svolse tra il 1701 ed il febbraio del 1703. Gli uomini di
Asano divennero eroi popolari, incarnando lo spirito del bushidō e
furono da allora oggetto di un vero e proprio culto. Il loro leader,
Oishi Kuranosuke, è rappresentato da una statua bronzea posta nel
1921 all'entrata del tempio Sengakuji di Tokyo, cioè nel luogo in
cui si compì il loro destino e in cui si trovano le loro tombe. Ogni
anno sulla tomba i giapponesi arrivano da tutta la nazione per
deporre fiori in ricordo del loro eroico sacrificio.
Commento:
Quella
dei ronin è una storia che mi ha sempre affascinato, per cui mi sono
avvicinato al film con una mescolanza di sentimenti e aspettative. A
sorpresa, nonostante la mia stima per il belloccio Keanu Reeves (ma è
immortale? Come fa a non invecchiare?!) non sia elevatissima, devo
dire che ha reso alla grande nella sua parte di mezzosangue e
reietto.
In
realtà tutto è girato magnificamente, concedendomi un paio di
orette di puro svago. Ottimo film, pieno di buoni sentimenti e
qualche chicca fantasy che non guasta in un contesto per il resto
giustamente permeato dai rigidi dettami morali del Giappone feudale.
Combattimenti eccellenti, scenografie mozzafiato e grande
partecipazione dello spettatore nel vivere il dramma e la
determinazione di portare a termine con successo la rivalsa.
La
brutalità (e il fascino) legato alle tradizioni d’onore e virtù
dei samurai, traspaiono dalle gesta dei protagonisti e dei
comprimari, che ci portano a rivivere un epopea che al giorno d’oggi
può apparire ai più come frutto delle gesta di pochi pazzi
invasati, e che invece dovrebbe far riflettere su come la società
moderna sia caduta in basso e come nessuno sia più disposto ad
assumersi le responsabilità del proprio ruolo.
Che
dire quindi: onore eterno ai coraggiosi eroi che hanno sacrificato la
propria vita per non tradire i propri ideali e buona visione a tutti
voi!
Ecco un buon libro a tema:
E visto che c'è aggiungerei anche il game dedicato:
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