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Ed
eccoci giunti al nr 13. Qualcosa di grosso bolle in pentola e lo si
desume dal fatto che questo numero risulta essere solo un lungo
preambolo in attesa del nr 14.
Un
drago si affaccia nelle terre dell’Impero, portando scompiglio e
facendo presagire una rottura del patto secolare sigillato fra i
rettiloni e gli uomini che prevedeva per le creature alate la
rinuncia ad interessarsi alle vicende umane.
Allora
che diavolo ci fa quel bestione nei possedimenti imperiali? La
creatura alata imperversa nelle lande civilizzate, seppur ad averla
portata in loco sono state le ricerche scriteriate di un esploratore
che avrebbe potuto evitare di prelevare l’uovo dalle lontane terre
di un continente perduto.
Il
numero è tutto incentrato sul dragone e sulla presentazione in pompa
magna dei Bestiarii, personaggi tosti, cacciatori di mostri e tesori,
spietati e brutali. Indubbiamente di mio gradimento, caratterizzati
anche visivamente in modo elaborato e gradevole: facce tumefatte,
tatuaggi, pezzi di ferraglia nelle carni, elmi fatti da teschi di
animali, insomma dei damerini niente male… ah, dimenticavo, usano
come battitori una coppia di algenti!
Una
chicca i ricordi di Gmor quando calzava le vesti del monaco di
clausura tutto dedito allo studio, con tanto di occhialetti da
intellettuale XD.
Mancano
pochi giorni all’uscita di “Lo Sguardo della Bestia“ nel quale scopriremo finalmente
cosa voglia il neo nato drago dal nostro paladino, nonché di vedere
finalmente in azione questi Bestiarii, tanto decantati in questo
capitolo, sperando che non siano tutto fumo e niente arrosto.
I Bestiarii mi hanno riportato alla mente una compagnia mercenaria incontrata sul mio cammino letterario: La Compagnia del Corvo di James Barclay. Bei ricordi.
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