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domenica 1 ottobre 2017

Recensione: Le Lame scarlatte di Rob Himmel [Rating 7]


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Titolo: Le Lame Scarlatte


Autore: Rob Himmel


Genere: Fantasy

Prezzo: Ebook Euro 3,99, Cartaceo Euro 14,90

Rating: 7

Sinossi: Quando Lynx, il più celebre assassino di Ganderia, fa ritorno nella capitale dopo dieci anni di assenza, gli equilibri di potere vengono infranti. Le otto organizzazioni che gestiscono nell'ombra la vita della città abbandonano il loro torpore e ricominciano a tessere intrighi. Re Nuldest è disposto a qualunque cosa pur di scoprire perché, dopo tutto questo tempo, l'uomo sia ricomparso in città e non esita a mobilitare l'Ordine. Ed Eel non esiterà a rincorrere il suo sogno: divenire il miglior assassino della storia, facendosi un nome sulla pelle di Lynx... Persino Regina è pronta a calare le sue carte. Il gioco degli intrighi è cominciato. Chi trionferà?

Recensione: “Le Lame Scarlatte” di Rob Himmel è un romanzo fantasy capace di incuriosirmi sin dalla lettura della sinossi inviataci “in redazione” dall’autore. La cover, semplice e pulita, ha avuto il merito di confermare il buon primo impatto, per cui mi sono gettato a capofitto nella lettura. Che dire, il romanzo scorre che è un piacere, coinvolgendo nella lettura in modo appassionante. E’ un romanzo prettamente d’azione, e la prosa dell’autore si allinea alla perfezione al fine di ottenere il risultato di una storia fluida, senza pause, diretta all’obbiettivo di tenere incollato il lettore alle pagine senza mia concedergli tregua, bandendo ogni forma di noiosa lungaggine descrittiva e limitandosi all’approfondimento dello scenario minimo indispensabile per ambientare l’azione.
Un fantasy che definirei moderno, snello, alleggerito da quelle descrizioni barocche e alle volta pedanti. Intendiamoci, lo dico per specificare quello cui andrete incontro, in quanto io rimango un amante anche del fantasy più classico, amo perdermi in lunghe dissertazioni filosofico/teologiche, amo le ambientazioni socio/economico/culturali approfondite, ma quello è un altro genere di fantasy, un'altra tipologia di testo. C’è un tempo per testi più “complessi” e un tempo per dedicarsi, ed apprezzare, testi più “freschi e spigliati” ma non per questo banali.
“Le Lame Scarlatte” non è un testo scontato, tutt’altro, ma vi eviterà di scervellarvi dovendo tenere a mente centinaia di luoghi e di nomi, appuntandovi liste di casate nobiliari più o meno rilevanti, senza per questo togliere credibilità agli eventi narrati, e garantendo maggiore approfondimento caratteriale per gli attori della storia. Ci saranno le diverse “corporazioni” a darsi battaglia, ma ci verranno presentate “con garbo”, senza stordirci tutto d’un colpo, mano a mano che verremo a conoscere i diversi attori protagonisti. In questo si mostra tutta l’abilità dell’autore, (siamo certi che sia il suo primo romanzo?), capace di architettare una costruzione che definirei a “livelli”, a step successivi: ogni capitolo si aggancia al precedente, introducendo nuovi personaggi e organizzazioni in modo graduale e del tutto naturale, agevolando il lettore e concedendogli la possibilità di concentrarsi appieno sull’azione, assimilando l’ambientazione senza difficoltà. Una prova di maturità di tutto rispetto, che indica una cura notevole in fase di pianificazione. Complimenti. 


Un romanzo fantasy decisamente originale in quanto mette al centro di tutto le trame e gli intrighi che si vengono a creare all'interno di una città e lo fa in modo accurato ed approfondito, lasciando in secondo piano tutto il resto. Non vuole essere una critica, anzi, le descrizioni fisiche dei personaggi sono limitate ai minimi termini, ma la cosa non disturba essendo funzionale allo scorrere rapido, e avvincente, della trama. Nessuna rallentamento, nessun approfondimento se non strettamente necessario e funzionale al dipanarsi spedito del racconto. Una scelta sicuramente ponderata dall'autore, a mio avviso vincente, e che ne denota al contempo la preparazione. Un'architettura degna di nota insomma, capace di confondere, in senso positivo, il lettore, affascinandolo con intrighi difficili da cogliere ma che una volta svelati non faranno mai gridare allo scandola, essendo sempre ben plausibili e razionali. Insomma niente colpi di scena calati dall'alto senza senso o ragione, al solo fine di colpire il lettore.
Il pregio maggiore rimane l’abilità di Himmel di non lasciare mai trasparire le vere intenzioni delle sue creature, lasciando il lettore attivamente coinvolto ad indagarle, cercando di immaginare quelli che saranno i prossimi tranelli nell’immane rete di intrallazzi e giochi di potere allestita. Devo dire che Himmel ci riesce in modo egregio, senza mai far apparire forzati i colpi di scena che mano a mano ci presenterà. La componente fantastica è ridotta ai minimi termini, concentrandosi principalmente nelle mani dei membri dell’enclave dei maghi, che tuttavia non hanno mai gioco facile grazie alla presenza di apposite “tecnologie” volte a inibire e rallentare i loro poteri.
Insomma un buon lavoro, che forse non farà la storia del fantasy, ma che di certo vi garantirà ore liete, e un futuro assicurato per un autore che consiglio di tenere sott’occhio a tutti gli amanti del genere.
Ed eccoci al voto ed alle valutazioni finali. Tutto bello quindi e tutto splendente? Diciamo che l'editing purtroppo fa calare il voto finale, che nonostante questo arriva ad un 7 pieno. Purtroppo ci sono alcuni refusi di troppo e dopo la metà del testo non si possono non notare alcune frasi "stonate", che avrebbero dovuto essere corrette e migliorate nel corso di una rilettura più approfondita. Detto questo, il romanzo rimane assolutamente godibile. Complimenti all’autore!

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