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domenica 18 marzo 2018

Recensione: Q502. 300 anni dopo il grande esodo di Sylvie Freddi [Rating 7]


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Titolo: Q502. 300 anni dopo il grande esodo  

Autore: Sylvie Freddi


Genere: Fantascienza

Prezzo: Cartaceo Euro 11,90

Rating: 7

Sinossi: Pianeta Marte, 300 anni dopo il Grande Esodo. Un detective viene incaricato di cercare una ragazza scomparsa alla nascita. L'indagine lo porta nei profondi meandri della città di Agra, nelle desertiche terre del pianeta rosso e nello spazio buio. "Q502" è una coinvolgente avventura marziana tra scienza e fantascienza. Veloce, divertente, terribile, leggera e nel contempo profonda.

Recensione: Mentre mi accingo a recensire il romanzo di Sylvie Freddi, “Q502 – 300 anni dopo il grande esodo”, già so che non sarà per nulla facile. 
Perché dico questo? Semplice, il romanzo della Freddi è molto particolare. Ma andiamo con ordine e iniziamo con il “prodotto libro”. Il romanzo, edito da Stampa Alternativa, si presenta come un volumetto in formato particolare, 17cm x 12 cm, per un totale di 200 pagine. 
A dispetto delle dimensioni e dell’esiguo numero di pagine, in relazione alla tipologia di opera, che ricordo essere un romanzo fantascientifico, devo ammettere che la vicenda è densa e tutt’altro che superficiale. Il prezzo di copertina di 14 Euro per un tascabile mi pare eccessivo, ma tantè, ognuno deve fare i conti con i propri costi di produzione ed i margini desiderati, giusto? 
A parte questo però non posso esimermi dal sottolineare la bizzarria dell’impaginazione, con frasi brevi che vanno spesso a capo, quando proprio non dovrebbero, spezzettando i paragrafi in modo arbitrario. Ho trovato alcuni refusi, anche se nulla che compromettesse la lettura del romanzo. Segnalo un fastidioso alternarsi di “Maia” e “Maya”, riferiti ad uno dei personaggi, che andrebbe corretto nelle eventuali ristampe. Non è un buon biglietto da visita per un editore, diciamolo, ma ai fini della godibilità della storia non è così grave. Passiamo quindi al contenuto del libretto, che è la parte che maggiormente mi interessa. 
Che dire, la storia è avvincente e mi ha catturato, questo nonostante a mio parere la Freddi abbia messo troppa “carne al fuoco”. 
L’universo da lei costruito è vasto, le razze, mutanti in primis, sono molte, e le stesse tecnologie sono futuristiche, appunto, e quindi sconosciute al lettore. Una società complessa e dalla struttura articolata, che avrebbe meritato un maggiore approfondimento. Spesso si ha l’impressione di perdersi nell’immaginario dell’autrice, e si finisce col ritenere che avrebbe potuto soffermarsi su qualche spiegazione in più, per agevolarci il compito. 
Molto del mondo ricreato viene descritto solo attraverso brevi spunti, che lasciano ben sperare, ma che non vengono affrontati, ma lasciati in sospeso. E’ un peccato, visto che spazio ce ne sarebbe stato e visto che lo stile e la prosa della Freddi sono sempre piacevoli, sia per quanto concerne le descrizioni, che in merito ai dialoghi fra i protagonisti, a loro volta sempre calzanti e mai artificiosi. 
Il lungo viaggio del protagonista è ricco di avventure e colpi di scena e ci mette a confronto con scenari molto vari, garantendoci dell’ottimo intrattenimento. Alcune scene sono realmente evocative e capaci di far risaltare le doti dell’autrice e di far dimenticare la carenza di caratterizzazione sulle motivazioni che muovono alcuni dei personaggi secondari. 
Ho apprezzato molto l’entrata in scena di Hana, che a mio avviso ha dato ulteriore slancio e vigore alla prosa della Freddi, mostrandone gli aspetti migliori. 
Il protagonista, il detective Dylan, è un bel personaggio, capace di attirarsi l’empatia del lettore. Il romanzo mi ha ricordato la serie tv “The Expanse”, che peraltro a me piace molto. Potrei sbilanciarmi ritenendo che l’autrice abbia preso qualche spunto per confezionare il suo lavoro. 
Dicevamo quindi di questo senso di smarrimento legato alla velocità degli eventi. Se questo è il lato negativo di questo romanzo, dobbiamo anche riconoscere che il ritmo incalzante stuzzica la curiosità del lettore, invogliando ad andare avanti. Ho divorato il romanzo in effetti e non mi sarebbe dispiaciuto esplorare maggiormente questo universo. Forse ne avremo l’occasione con un seguito, chissà! Ecco quindi perché fornire un voto finale e sintetico non è affatto facile. Direi che siamo sul 7, sempre che voi siate più propensi all’avventura che all’approfondimento delle vicende sottostanti gli eventi. Valutazione soggettiva quindi, ma sento di poterne consigliare la lettura, sperando che ci sia l’occasione per scoprire ulteriori particolari di questo universo. All’editore consiglierei invece una maggior cura per il prodotto offerto, peraltro ad un prezzo piuttosto elevato, che presupporrebbe perlomeno una cura maniacale per lo stesso, che evidentemente invece non c’è stata.    

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