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Titolo: La progenie di Abaddon
Autore: Rob Himmel
Editore: DZ Edizioni (DarkZone)
Genere: Dark fantasy
Pagine: 364
Prezzo: 14,90€ cartaceo. 4,99€ eBook
Pubblicazione: Novembre 2018
ISBN: 9788899845100
Rating: 7
Sinossi: Mentre la notte domina, lasciando al giorno solo poche ore di luce, Kelo e Bhor, soci in affari nel rubare, ricettare e contrabbandare, si dirigono sul luogo d’impatto di un meteorite. L’intento è quello di saccheggiare la «pietra del cielo» e farne una fortuna. Quello che non sanno è che troveranno anche altro.
Intanto il consiglio degli Arcangeli a capo della Confraternita, chiamato Pentalux, ordina ai confratelli Telion e Reya di cercare l’arma che permetterà loro di ribaltare le sorti della guerra contro la Setta Oscura.
In fuga dall’armata abaddonita, nel frattempo, Luce, Arconte degli Splendenti, conduce un gruppo di sopravvissuti alla ricerca di un posto sicuro. Una fuga disperata, che richiederà a lei e ai suoi compagni un prezzo altissimo, forse più di quanto siano disposti ad accettare.
A tutti loro si contrapporrà Abaddon, con creature tenebrose, servi fedeli, devoti pericolosi, lunghe notti e l’oscurità più intensa che ci sia: il cuore umano.
Recensione:
Oggi diamo spazio al Rewiev party dedicato al nuovo libro di Rob Himmel “La progenie di Abbadon” edito da Dark Zone, che verrà presentato domani in occasione di Lucca Games & Comics. Potrete trovare l'autore allo stand Dark Zone, nel Padiglione Giglio (in centro città, davanti al teatro del giglio). Come scrittorindipendenti/infinitimondi abbiamo aderito con piacere alla bella iniziativa proposta dall’autore e siamo quindi pronti a offrirvi la recensione in anteprima, quindi bando alle ciance e partiamo!
Si tratta di un fantasy autoconclusivo ambientato in un reame cupo e non solo perché il sole vi splende per poche ore al giorno per poi lasciare spazio alle tenebre e agli incubi che queste celano. Devo ammettere di aver impiegato una cinquantina di pagine per entrare in sintonia con il mondo creato dall’autore e non ritengo sia solo dovuto alla scelta bizzarra per alcuni nomi dei protagonisti, che proprio ho faticato a farmi entrare in testa. Neppure le diverse linee narrative ne sono la causa, anche perché apprezzo molto i romanzi che fanno dell’intreccio di svariati punti di vista la loro peculiarità. Ad ogni modo, superato l’impatto iniziale, la vicenda decolla e l'originale ambientazione creata da Himmel prende corpo e sostanza, i personaggi acquisiscono spessore e la trama si fa interessante.
Come detto nella recensione di Lame Scarlatte, non ci sono dubbi sulla preparazione di questo autore, che non lascia nulla al caso. Il worldbuilding è accurato, con le diverse fazioni dei Senza Credo, la Progenie di Abaddon e degli Splendenti, ognuna con proprie gerarchie e peculiarità, alcune delle quali decisamente originali. L’ambientazione quindi è ben studiata e pianificata, così come la trama che si snoda nelle principali tre linee narrative, prive di lacune e ben supportate da una prosa lineare e diretta, volta a rendere al lettore l'impatto con questo nuovo mondo del tutto indolore. Oltre alle solite generose dosi d'azione, ci sarà spazio anche per i sentimenti e l'introspezione, così che i diversi personaggi possano accalappiarsi le simpatie dei lettori a seconda dei diversi gusti e inclinazioni. Personalmente quelli che ritengo più riusciti sono l’accoppiata formata da Kelo e Bhor, “soci in affari nel rubare, ricettare e contrabbandare”. Ben riusciti, originali e… imprevedibili! Caratterizzati da un mix di sentimenti e comportamenti contraddittori, rappresentano alla perfezione l’animo umano e un ottimo esempio di come dovrebbero essere “costruiti” dei personaggi credibili e profondi. Complimenti!
Anche il ritmo della vicenda è ben dosato e si mantiene su alti livelli con azione e scontri che non mancheranno di tenere incollato il lettore alle pagine. L’autore è abile nel descrivere le scene di combattimento senza mai far “smarrire” il lettore nel caos dello scontro, mantenendo al contempo alta la tensione.
I dialoghi sono sempre a tono, mai forzati e finalizzati a traghettare le informazioni necessarie a comprendere il mondo creato in modo naturale e mai ridondante. Insomma, che dire, tutto è gestito in modo professionale e quindi ci si aspetterebbe la conclusione della recensione con il massimo dei voti ed il bacio accademico, invece non vado oltre al 7 pieno. La ragione, del tutto personale, intendiamoci, è che un romanzo a mio avviso deve dare come risultato un valore maggiore della somma dei singoli elementi che lo compongono e in questo caso, La Progenie di Abaddon, a mio parere ci è riuscita solo parzialmente.
In alcuni momenti ho avuto la sensazione ci fossero dei cali di coinvolgimento, come se l'autore si fosse limitato a svolgere un compito, e l'abbia svolto bene, intendiamoci, ma non si sia divertito appieno nello svolgerlo e fosse in attesa del gran finale, che quello sì, effettivamente è un gran colpo, capace di riportare in alto le quotazioni del costrutto. Ottima trovata, che da sola vale “il prezzo del biglietto”. In sostanza ho avuto la sensazione che la componente razionale abbia prevaricato quella istintiva, il che a mio parere, non è una buona cosa per un romanzo, anche se in questo caso finalizzata a far convergere le linee narrative nel finale a sorpresa ben riuscito.
Concludendo quindi, a pelle qualcosa mi pare mancare, anche se non individuabile negli elementi fondanti che ne fanno un buon romanzo, piacevole ma non capace di superare Lame Scarlatte. Un parere assolutamente personale, che sono curioso di confrontare con voi, e con gli altri blog che hanno aderito al Rewiev party.
Ad ogni modo un autore da tenere sott’occhio e un romanzo che mi sento di consigliarvi, che conferma quanto di buono già espresso nelle precedenti recensioni ai lavori della Dark Zone. Ah, che dire della cover? Mi pare spettacolare, quindi per tutti i fortunati che domani saranno a Lucca Games fate in fretta, perché ho la sensazione che le copie andranno a ruba!
Voto 7
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