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martedì 5 marzo 2019

Recensione: I Guerrieri di Wyld di Nicholas Eames


nicholas eames wyld
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SINOSSI:
Ogni sera, Clay Cooper entra nella solita locanda. Ogni sera, qualcuno ricorda le imprese dei Saga, la leggendaria banda di mercenari che ha segnato un’epoca. Ogni sera, Clay ascolta i giovani parlare del coraggio di quei guerrieri, ignari del fatto che uno dei Saga è seduto proprio lì, accanto a loro. Ma a Clay non importa. Quei tempi sono finiti, ed è come se il suo passato non gli appartenesse più. Ma poi, una notte, alla sua porta bussa Gabe, il vecchio comandante della banda. Gabe è l’ombra del condottiero che fu, eppure nei suoi occhi arde ancora la fiamma della guerra. Ed è determinato a ritrovare la figlia, scappata di casa per andare a difendere la repubblica di Castia dall’invasione di una devastante orda di orchi e mostri. All'inizio, Clay non vuole essere coinvolto: ha la sua famiglia cui pensare. Tuttavia non può ignorare che quella minaccia incombe anche su di loro. Senza rinforzi, Castia è condannata e l'orda continuerà la sua marcia di morte. Ma i rinforzi non arriveranno, perché il solo modo per raggiungere Castia è superare il Wyld, un luogo infestato da pericoli e orrori inimmaginabili. Un luogo da cui nessuno è mai uscito vivo. Tranne i Saga. Loro sono gli unici ad averlo attraversato ed essere sopravvissuti per raccontarlo. Ha ragione Gabe, devono rimettere insieme la banda. Insieme, potrebbero essere l'ultima speranza dell'intera stirpe degli uomini…

RECENSIONE:
Oggi vi parlo di un tomo che avevo in lista da parecchio tempo: I Guerrieri di Wyld di Nicholas Eames.
Siamo innanzi a un fantasy particolare. Ammetto di essere rimasto parecchio spiazzato quando, dopo poche pagine, mi sono imbattuto nella frase "Era il loro frontman, all'epoca. La voce della banda" riferito al capo del gruppo di mercenari. C’è da dire che nel corso dell’intero romanzo l’autore porta avanti il parallelismo fra le bande di ventura del mondo da lui creato con le rock band attuali e del recente passato, ma quella frase mi aveva fatto proprio storcere il naso, gridando allo scandalo. Detto questo però mi affretto a correggere il tiro, perché alla conta finale non posso che affermare con certezza che l’opera di Eames mi sia piaciuta. Basta sapere a cosa si va incontro. Non certo un fantasy classico, ma un testo che non si vuol prendere troppo sul serio, che fa dell’ironia la sua arma, lasciando però che la storia faccia il suo corso fra pericoli mirabolanti e non lesinando su scene drammatiche. 
La vicenda è semplice, lineare, con il solito gruppo di eroi, anche se in questo caso si tratta di eroi quasi “in pensione”, con tanto di mal di schiena e reumatismi, che devono salvare la figlia di uno dei componenti del gruppo. Ciò che lo rende un ottimo romanzo, godibile e appassionante, almeno per me lo è stato, è proprio la leggerezza con cui l’autore riesce a far affrontare le vicissitudini ai nostri eroi. Chi è in cerca di elementi di forte originalità, rimarrà deluso. Non è questo il tipo di romanzo con intenti d’innovare il genere. Chi invece vuole godere del gusto agrodolce dei bei tempi andati, trascorsi a giocare di ruolo, o intenti a baloccarsi con qualche bel boardgame, non potrà non apprezzare il lavoro di Nicholas Eames. Per un “vecchio” giocatore come il sottoscritto è stato del tutto naturale immedesimarsi nei protagonisti del romanzo. 
Non ci troviamo innanzi al solito adolescente in piena età dello sviluppo, cui arrivano dal cielo poteri enormi da dover padroneggiare, o le mille declinazioni sul genere. Qui siamo innanzi a uomini maturi, temprati dalla guerra, e incattiviti dalle vicissitudini della vita e capaci ognuno di affrontarle a modo proprio. Naturale conseguenza di questo scenario è la forte componente di cinismo e di ironia che accompagnano la cerca dei nostri eroi. Io l’ho apprezzato molto. 
La prosa dell’autore è sempre piacevole, di qualità, e i dialoghi che riesce a imbastire sono spesso esilaranti. Il mago del gruppo, una sorta di caricatura dei classici maghi è ben riuscita, anche se non certo originale. Insomma, per concludere ci troviamo innanzi a una storia che prende, assolutamente consigliata, una narrazione proferita da un vecchio capitano di ventura tramutatosi per una volta in bardo, leggermente alticcio, innanzi a un focolare e a vecchi amici pronti a subentrare nella narrazione, a volte spalleggiandolo, altre contraddicendolo in modo rude, per poi aprirsi tutti in una grassa risata cameratesca.
Ovviamente vi consiglio il cartaceo, evitando appositamente di commentate il prezzo di Euro 9,99 per l'ebook... 


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