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Titolo: Lesione straniera
Autore: Stefania Vairelli
Editore: Pubblicazione indipendente
Genere: narrativa
Prezzo: Ebook Euro 3,99
Sinossi:
Sandro Ferri è uno scrittore. Alle spalle: un matrimonio fallito. Nel presente: una figlia piccola, che fa
domande esistenziali, ed un equilibrio precario riconquistato con fatica.
Ma la vita è pronta ad offrirgli una seconda possibilità, per riscattarsi dalla banalità del quotidiano in cui ormai nuota senza stimoli. Una sera, Sandro, conosce una giovane donna di colore, che lo travolgerà con
la sua storia, trasportandolo in acque molto profonde. E qui o si nuota con vigore per raggiungere la riva, o ci si lascia affondare.
Per Sandro è l’occasione per continuare quel viaggio interiore già intrapreso da tempo, ma che ancora non aveva raggiunto la meta finale.
Altri personaggi, con le loro vicende private, partecipano al coro della storia, dando vita ad una particolare famiglia allargata: una sorella che vive a Londra e che potrà finalmente mostrare a tutti la sua diversità, un
vecchio critico culinario dal carattere burbero ma dal cuore generoso, un oste dal senso pratico, una ex moglie ed un ex migliore amico con cui Sandro deve ancora fare i conti, una madre dall’affetto travolgente ma dalle idee antiquate, ed un padre che ha ritrovato il valore della vita portando il suo sostegno in Africa.
Lesione Straniera è un’esplorazione di mondi diversi, dove i sentimenti sono messi a nudo, dove non c’è più bisogno di nascondersi, né di fuggire. Un romanzo introspettivo ed estroverso nello stesso tempo. Un romanzo che ci mette dinnanzi ad un tempo presente: il nostro tempo.
Recensione:
Avevo aperto il file per iniziare la recensione e avevo anche incominciato a leggiucchiare le prime righe con una mela in mano… tre ore dopo l’avevo terminato.
E’ vero che dovevo solo fare una recensione, ma sarebbe successo ugualmente anche se il romanzo lo avessi acquistato in libreria, visto che è uno di quei libri che, a meno di catastrofi improvvise, chiudi solo quando lo hai letto tutto.
Premettendo che pur non essendo esattamente il mio genere, dal momento che leggendo e scrivendo prevalentemente thrillers, se non c’è almeno un morto ammazzato non mi diverto, devo però ammettere che con “Lesione Straniera”, l’Autrice mi ha subdolamente accalappiato, trascinandomi in una storia romantica da cui istintivamente, più tentavo di allontanarmi, più ne ero incuriosito.
I pezzi sulla scacchiera ci sono tutti: Lui figo, problemi economici zero, scrive il primo romanzo e diventa famoso, poi eccede nell’inevitabile ego e la moglie si consola tra le lenzuola del suo migliore amico, ma mica perché disinvoltamente fedifraga, no! Ambedue sinceramente innamorati da sempre! Poi l’inevitabile crisi del protagonista che si risolve con il volontariato in Africa con un padre altrettanto figo e quindi l’incontro guarda caso, inaspettato, con un nuovo amore, nero, illegale, con un passato tragico alle spalle e un futuro altrettanto tragico nel sottobosco dell’immigrazione clandestina, dove però il culmine della tensione non avviene sui marciapiedi tra schiavitù, prostituzione e siringhe ma nel dialogo stupido e scontato di una coppia qualunque e nella crisi ancora più scontata di una madre altrettanto borghese.
In più, improvvisamente tutti fanno a gara a chi è più altruista e così assistiamo addirittura a lasciti milionari completamente disinteressati e quindi bisogna per forza mettere in campo la paura della felicità per gettare giustamente in crisi i protagonisti a cui si aggiungono pure omosessualità femminili, adozioni internazionali, uteri in affitto…
Non c’è che dire, i presupposti per un polpettone rosa ci sono tutti… solo che l’Autrice è brava, tanto brava e sa scrivere!
E da quello che inevitabilmente aveva tutte le qualità per essere l’ennesimo mattone, ne viene invece fuori un racconto gradevolissimo, dove l’Autrice con abilità non alza mai il piede dall’acceleratore, non perde mai il ritmo e mantiene costantemente l’attenzione del lettore sul protagonista e sul mondo che lo circonda.
Quindi, per una volta, suggerisco di dimenticarci disinvoltamente del colesterolo e di lanciarci in una abbuffata rigenerante di dolcezza, dove tutto, come dovrebbe sempre essere, va giustamente a finire bene, compreso il finale da fiaba.
Devo ammettere che mi rendo conto solo ora, di aver letto l’intero romanzo non con l’ottica del protagonista, ma con gli occhi di Ada, la figlioletta, l’unica che nella sua innocenza trova tutto normale, compresi i visi dai colori differenti di chi le sta attorno e dove realtà, sogno e fantasia sono una cosa unica nella quotidianità della sua vita. E questo è un bene!
Pro: Editing perfetto, notevolissima padronanza dello stile.
Contro: A volte si ha l’impressione che non padroneggi sempre a fondo gli argomenti e che si rifugi in “Un sentito dire comune”.
Voto: otto
Ho letto l'anteprima su Amazon e mi è davvero piaciuta, nonostante non sia per niente un amante del genere romantico. L'autrice è una narratrice coi fiocchi. Per quanto riguarda la recensione, fa male agli occhi, in un blog dedicato alla lettura, vedere usato il pronome personale maschile "gli" per Ada, la figlioletta. Che si suppone sia una femmina. Editing della recensione: decisamente imperfetto.
RispondiEliminaCaro Anonimo, hai perfettamente ragione. Errore mio, mi è sfuggito, grazie per la segnalazione! Ho provveduto a correggere.
RispondiEliminaMi raccomando, torna a farci sapere come è andata con la lettura!
Chiedo venia, erroraccio senza giustificazioni.
RispondiEliminaGianfranco