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mercoledì 11 settembre 2019

Recensione: Inferi on net di Roberto Genovesi


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Sinossi:
Un uomo con un microchip nel cervello può fare molto. Collegarsi a Internet senza avere un computer, per esempio; vedere gli ultimi dati direttamente sulla retina. Ed "entrare", senza il corpo, nella rete mondiale. Ma questa straordinaria esperienza di disincarnazione può essere compiuta anche alla rovescia, da entità abominevoli che pensano di sfruttare il web per invadere il mondo. E' per ciò che padre Elifas Mandai, esorcista, si prepara con strumenti tecnologici d'avanguardia alla sfida più terribile che l'umanità abbia dovuto affrontare. La sfida degli inferi, il cui portale può apparire da un momento all'altro sul vostro computer con l'icona di un coniglio mascherato da clown. Se appare, le legioni del Nemico divoreranno - non solo virtualmente - il vostro pianeta e la vostra anima.


Recensione:
Roberto Genovesi è un autore noto soprattutto per i suoi romanzi ad ambientazione storica, la cui particolarità è la presenza di aspetti sovrannaturali legati ai pantheon delle civiltà coinvolte. Molto belli a mio parere quelli legati alla Legione Occulta. Oggi però voglio presentarvi un testo meno noto al grande pubblico ma che ho trovato di piacevole lettura. Si tratta di Inferi on Net. L’ho trovato piacevole soprattutto per l’idea originale di piazzare le forze oscure, i demoni nello specifico, all’interno della rete. Internet come fucina diabolica dalla quale far partire incursioni tutt’altro che virtuali, capaci di depredare gli ignari uomini della propria sanità mentale, nonché dell’anima.
L’idea a me è piaciuta parecchio, considerando inoltre che il romanzo è del 2000, credo possa parlarsi di un’ottima intuizione. Oggi sarebbe stato troppo facile abbinare il Deep Web con una branca degli inferi con tutti i suoi loschi traffici fra denaro sporco, compra vendita di organi e nuovi schiavi. 
Torniamo a noi quindi. L’idea è buona, la prosa altrettanto, il ritmo pure, allora cosa stona in questo condensato di buone impressioni e complimenti? 
Pure il protagonista, l’esorcista veterano Elifas Mandai, con i suoi immancabili problemi d’alcoolismo non sarebbe stato malvagio, eppure qualcosa non mi convince appieno. 
Il submondo informatico all’interno del quale si svolge la vicenda è ben ricostruito, evitando inutili tecnicismi che avrebbero solo annoiato i non addetti ai lavori, e si svela in modo del tutto naturale e credibile. 
Allora cosa manca? Forse proprio un briciolo di approfondimento sui nostri eroi. Tratteggiati in modo troppo rapido e superficiale per far si che una loro eventuale dipartita possa smuovere lo smaliziato lettore. 
Certo, possiamo prendere il testo come un romanzo da leggersi in grande relax sotto l’ombrellone, anche se qui a Bolzano purtroppo pare l’inverno sia arrivato anzitempo, catapultandomi dai 30 gradi degli scorsi giorni a giornate cupe con massime sui 13… 
A mio avviso l’opera del Genovesi avrebbe meritato uno sviluppo più ampio, una maggiore attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, un approfondimento ai loro vissuti ecc… insomma, ci siamo capiti. 
Può benissimo essere che la rapidità con la quale le vite pregresse dei personaggi di spalla a Elifas Mandai sia dovuta a un diktat dell’editore, ma credo si sia persa un’occasione per donare spessore a un testo che per la bontà dell’idea avrebbe meritato miglior sorte. 
A quanto ho capito era in effetti prevista una trilogia, ma se ne sono perse le tracce. Peccato, ad ogni modo il presente volume è autoconlusivo e merita una lettura. Non vi farà perdere molto tempo e scorrerà via rapida e gradevole. Un testo che mescola elementi fantastici e fantascientifici e capace di accalappiare i lettori di ambo i generi.
Consigliato.

1 commento:

  1. Un romanzo scritto nel 1999 cioè vent'anni fa. Evidentemente oggi, se dovessi ripubblicarlo, farei qualche ritocco. Tuttavia era prevista una trilogia e il secondo romanzo è già stato scritto. Ma contrasti proprio sui contenuti con il compianto Giuseppe Lippi, anche a proposito del finale che non gli consentii di cambiare rispetto a quello scelto da me, hanno bloccato l'operazione. In ogni caso esiste un racconto, sempre pubblicato su un'antologia Mondadori, inserito nell'universo di ION che parla di uno dei personaggi comprimari, approfondendone storia e psicologia. Si tratta di Ic sunt leones. Roberto Genovesi

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