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Sinossi:
Professore di medicina e ricercatore Eddie Jessup conduce su se stesso degli esperimenti restando in sospensione dentro una vasca di deprivazione sensoriale[esiste realmente], ossia in un ambiente isolato per ottenere la massima assenza di percezioni esterne. Eliminando ogni elemento di distrazione, egli ritiene di poter condurre un'analisi introspettiva della propria coscienza, un vero viaggio esplorativo nel proprio passato. Ispirato alla vita del ricercatore e psichiatra statunitense John Lilly.
Recensione:
Stati di allucinazione di Paddy Chayefsky è un gran libro, punto. L’ho divorato.
Ok, piacerà sicuramente di più a chi si balocca con (non saprei utilizzare termine più adatto, anche se non molto elegante) seghe mentali quali la natura umana, l’evoluzione e il nostro rapporto con la galassia, e di conseguenza con il nostro inconscio illimitato, e inesplorato.
I viaggi che il protagonista effettua abbinando a una sostanza psicotropa, scoperta grazie a sciamani del mesoamerica, alla vasca di deprivazione sensoriale, utilizzata per esperimenti scientifici dalla NASA, conducono a riflessioni e scoperte capaci di sconvolgere la vita a lui e ai suoi cari.
Si sconfina nella fantascienza, certo, ma tutto il costrutto è edificato con solide basi scientifiche e credo possa risultare gradevole anche per i più esperti nei campi toccati dalla bizzarra indagine. Ciò che resta innegabilmente affascinante è il valore “filosofico” di tali esplorazioni.
E che dire della gestione dei personaggi? A mio parere assolutamente grandiosa. Non solo il protagonista, con la sua evidente fissazione per la scoperta eclatante, capace di ribaltare le leggi dello scibile umano, e la sua evoluzione molto ben congegnata, ma anche le comparse che gli gravitano attorno.
Bello, credibile, affascinante e coinvolgente. Commovente, a tratti.
Ma non temete, non c’è spazio solo per la riflessione filosofico/esistenziale, anche se è questa il nocciolo duro del lavoro del Chayefsky. Fra tutti gli aspetti scientifico-asettici che caratterizzano il progredire dell’indagine a base di trip allucinogeni, l’adrenalina avrà occasione di scorrere abbondante, cogliendoci spesso di sorpresa, dando origine a sequenze degne di un film dell’orrore.
In perfetto omaggio alla Tavola Smeraldina, “è vero senza menzogna, certo e verissimo, che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli di una sola cosa”, l’azione si mescola al pensiero più elevato, il fantastico al reale, l’inspiegabile alla più razionale e indefessa catalogazione degli eventi, secondo regole ferree.
Chayefsky ci condurrà, a ritmi serrati, lungo un viaggio denso di significati e di possibilità capaci di farci sognare a occhi aperti. Cosa si può chiedere di meglio?
Assolutamente consigliato!
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