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domenica 1 marzo 2020

Recensione: Wunderkind di G. L. D'Andrea [Rating 7,5] - recensione a cura di Andrea Zanotti


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Titolo: Wunderkind. Una lucida moneta d'argento

Autore: G.L. D'Andrea

Editore: Mondadori

Genere: werid, urban fantasy

Prezzo: 4,87 Euro cartaceo

Rating: 7,5

Sinossi:
Parigi, autunno. È una lucida moneta d'argento a sconvolgere la vita di Caius Strauss. Perché è il dono di un orribile uomo dalla faccia di luna, e perché di lei è impossibile liberarsi: gettata nella Senna o sepolta tra i rifiuti, la lucida moneta d'argento torna sempre. La moneta è lo strumento con cui il male scritto nel destino di Caius ha scelto di manifestarsi, e la chiave per accedere al Dent de Nuit, il quartiere che nessuna mappa ha mai segnalato. Un mondo di tenebra in cui si annidano uomini dotati di un potere letale e luoghi misteriosi come la libreria Cartaferina, che vende oggetti capaci di realizzare desideri oscuri a prezzo del sangue. Nel cuore infetto di una Parigi lunare e apocalittica, una terribile rivelazione attende Caius: lui è il Wunderkind, il ragazzo per cui gli abitanti della città nascosta sono disposti a morire e l'uomo dalla faccia di luna è disposto a uccidere. Potente come un romanzo di Gaiman e inquietante come il Barker più efferato, "Una lucida moneta d'argento" è il sorprendente esordio di un autore dallo stile visionario e innovativo.

Recensione:
Oggi sono lieto di presentarvi un testo di una decina di anni fa. L’autore è un mio illustre concittadino. Non è da tutti accasarsi presso Mondadori, e chi ci riusce desta sempre la curiosità (e un pizzico d’invidia, non possiamo negarlo) fra tutti gli aspiranti/emergenti/esordienti e diversamente autoprodotti. Ecco a vuoi quindi Wunderkind – Una lucida moneta d’argento, cerchiamo di capire l'origine di questo successo. 
Non voglio credermi così meschino da aver lasciato passare quasi dieci anni per prendermi la briga di leggerlo. Tutta colpa dell’invidia succitata? Il mio raziocinio mi impedisce di credere a questa versione, ma il subconscio alla fine è quello che decide. Come sia andata non saprei oggettivamente dirlo, sta di fatto che ora ho letto il testo di D’Andrea e posso affermare senza patemi che l’ho trovato godibilissimo. Si tratta del primo volume di quella che ho scoperto essere una trilogia, per cui il finale risulta “tagliato con l’accetta”, ma ora che lo sapete non avete più scuse, per il resto potete andare sul sicuro. 
L’autore scrive bene, il testo scorre che è una meraviglia. Mai banale si concede qualche spunto sopra le righe e il risultato è sempre ottimo, confermando una verve creativa supportata da una prosa ispirata ed efficace. 
Già perché l’originalità è quello che maggiormente contraddistingue questo lavoro che si pone in scia a quel fantastico/bizzarro tanto caro a Neil Gaiman e magistralmente riproposto da D’Andera. 
Scenario per questa vicenda del tutto particolare è un quartiere ombra della città di Parigi, un non-luogo dove avvengono eventi del tutto fuori dall’usuale, ma capaci di destabilizzare la realtà che tutti noi conosciamo. 
Le idee riversate dall’autore per dipingere questo angolo di mondo e renderlo unico sono una marea, uno sferzare continuo di caos organizzato, in senso buono. Quasi troppe, invero. 
Intendiamoci, ben venga tanta originalità, ma forse avrebbe necessitato di maggior “volume” per potersi esprimere appieno. Forse le esigenze editoriali hanno costretto a rimanere entro certi paletti, quindi probabile che nei volumi successivi troverà modo di esplodere in tutta le proprie indiscutibili potenzialità.
Non mancheranno azione e scene truculente, capaci di rendere impossibile, o perlomeno assai impegnativo, riporre il libro sul comodino. 
Altro aspetto ben riuscito sono i personaggi, così come i dialoghi, sempre frizzanti, naturali e capaci di caratterizzare ancor più le diverse figure presenti sul palco.
Quello che manca un po’ di spessore è paradossalmente proprio il Wunderkind, ma forse questo, guardando alle vicende che il piccolo ha vissuto, non dovrebbe far storcere il naso, anzi, si tratta della reazione più razionale agli eventi. Vedremo come, e se, riuscirà a superarli con il prossimo volume.
Bando all'invidia quindi, ottimo romanzo, assolutamente consigliato! 
Voto 7,5  

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