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domenica 20 dicembre 2020

Recensione: Lo Skryun di Vincenzo Valenti [Rating 7] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 



Titolo: Lo Skryun: un altro giro di ruota

Autore: Vincenzo Valenti

Editore: Pubblicazione Indipendente

Formato: EPUB e cartaceo

Genere: Fantasy, weird

Prezzo: Euro 2,99 ebook, Euro 8,99 copertina flessibile

Sinossi: 

La guerra tra elfi e nani infuria ormai da innumerevoli inverni. Ai fratelli Doerwer e Marx Aarvo, carristi dell'esercito imperiale nanico, viene assegnata una missione avvolta nel mistero: risalire in superficie con il loro Corazzato e raggiungere una zona di scarsa importanza strategica, non lontana dal confine con le Steppe Brune, il territorio di caccia degli orchi. Cosa nasconde quel remoto lembo di terra all'ombra delle Montagne Discarica? Ha forse qualcosa a che fare con il Sole Morto che da sempre incombe sul Sole Vivo?

Recensione:

Lo Skryun di Vincenzo Valenti è una saga di fantasy alternativo, come avremo modo di capire, della quale Un altro giro di ruota costituisce il primo episodio. Questo è il limite maggiore del testo in effetti, poiché si tratta in effetti di una introduzione all’universo immaginato dall’autore e poco più. Non parlerei infatti di romanzo vero e proprio, quanto di novella. Un tascabile di quasi 140 pagine scritte con un font molto grande, cosa peraltro che posso anche apprezzare, date le diotrie che mi mancano. Fatta questa doverosa precisazione, indispensabile per non tradire le aspettative dei potenziali lettori, la storia non è affatto male. 

Il mondo immaginato da Valenti brilla per originalità e lascia molto ben sperare per il seguito. D’altro canto la sinossi ci aveva messi in guardia, così come il layout e la grafica di copertina. Breve inciso sull’oggetto libro in sé. Come detto si tratta di un formato tascabile, con una copertina del tutto “straniante”, soprattutto per chi è abituato a pegasi volanti e maghi con mantelli svolazzanti. Io l’ho trovata molto gradevole nelle sue geometrie precise e i rimandi alla simbologia massonica. Anche il contenuto è ben curato, pochi refusi e chiarezza nella breve esposizione della struttura dell’opera. Tutto ben fatto e professionale. 

Per tornare al contenuto, siamo al cospetto di un fantasy con le sue razze classiche, ma reinterpretato, per fortuna aggiungo io, in modo del tutto personale. I protagonisti, due fratelli nani, uno dei quali porta l’impegnativo nome di Marx, sono due carristi dell’impero formato da questa razza, all’interno del quale i soldati si chiamano fra loro compagni… capite bene che l’ambientazione suona bizzarra al punto giusto, soprattutto perché supportata da una scenografia che sa molto di mondo post-apocalittico, con ampi territori destinati a discariche e catene montuose costituite da rifiuti di ogni risma. Anche gli elfi si allontanano dai canoni classici mantenendo in pratica solo le odiate/amate orecchie a punta. Volano su alianti che fanno dell’unione fra magia e tecnica il loro segreto, nonché arma migliore. Sono muti e parlano solo con la forza del pensiero. Hanno strane appendici simili a proboscidi e non vado oltre per non rovinarvi il fascino della scoperta. 

La prosa del Valenti è buona e fa della semplicità un marchio di fabbrica. Una semplicità non certo banale, con l’utilizzo appropriato della terminologia tecnica quando occorre, ad esempio nella descrizione dei marchingegni bellici nanici, aumentando notevolmente lo spessore e la credibilità delle sua opera narrativa. La trama si avvale di numerosi flashback, utili per la caratterizzazione dei protagonisti, pur mantenendosi del tutto lineare e ben gestibile. Purtroppo la brevità del testo non ci consente di approfondire più di tanto la vicenda, troncando il finale con l’accetta come si può tranquillamente dire in senso figurativo. Insomma, i presupposti per una bella saga ci sono tutti, staremo a vedere come riuscirà a portarla avanti l’autore, anche dal punto di vista della cadenza delle uscite dei volumi successivi. 

Al momento il mio voto è un bel 7 pieno, in attesa di conferme. Un testo che mi sento di consigliare agli amanti del popolo dei nani e a tutti coloro che amano letture rapide e “in serie”.

Andrea Zanotti

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