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domenica 6 novembre 2022

Recensione: Ring shout di P. Djèlí Clark [Rating 6,5] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Opera: Ring shout 

Autore: P. Djèlí Clark 

Editore: Mondadori

Genere: horror, dark fantasy, storia alternativa, weird

Rating: 6,5

Target: Young/adult 

Prezzo: ebook 7,99 - cartaceo 13,30

Sinossi:

Nel 1915, il film Nascita di una nazione lancia un oscuro incantesimo sull'America: i ranghi del Klan si gonfiano come non mai, nutriti dagli istinti più orribili dei bianchi. E non è tutto. Perché sotto i cappucci si nascondono – letteralmente – mostri determinati a scatenare l'inferno sulla Terra. Ma anche i klux possono morire. E c'è chi li sa riconoscere sotto le loro sembianze umane e li uccide per vocazione. Come Maryse Boudreaux, una giovane donna tormentata da un oscuro segreto, e le sue inseparabili amiche, una sboccata cecchina e una reduce della Grande Guerra. 
Armate di spade magiche, proiettili, bombe e incantesimi, e sostenute da potenti forze sovrannaturali, lottano senza tregua per ricacciare i mostri nell'abisso che li ha partoriti. E quando un Male ancora più famelico e subdolo minaccia di varcare le porte del nostro mondo, saranno costrette a uno scontro finale da cui potrebbe dipendere il futuro dell'umanità.


Recensione:

Oggi vi presento un testo particolare, che non ricordo bene chi mi ha consigliato, ma che ugualmente approfitto per ringraziare. Intendiamoci, non siamo innanzi a un capolavoro, e non mi dilungherò nel tediarvi con i soliti mantra che un grande editore come Mondadori dovrebbe avere le palle per cercarsi in casa autori nostrani che nulla hanno da invidiare a questo P. Djeli Clark. A dire il vero se la Mondadori fosse interessata a romanzi simili a questo, che a mio parere più che dark fantasy è un weird, non avrebbe neppure bisogno di faticare tanto, basterebbe andare a pescare nella scuderia Acheron Books, ad esempio, per trovare tutto il bizzarro di gran qualità che possa desiderare. 

Torniamo a noi, a questo Ring Shout, titolo che per i più curiosi indica una danza clandestina di carattere spirituale, nata tra gli schiavi africani. Un romanzo che possiede alcuni aspetti indubbiamente interessanti. Anzitutto l’ambientazione. Siamo nel post prima guerra mondiale, e come cita la quarta di copertina in modo brillante “In America i demoni indossano cappucci bianchi”. 

Già, il Ku Klux Klan imperversa, ma il bello è che non stiamo enfatizzando quando parliamo di demoni, ma si tratta propriamente di demoni, veri e propri mostri, con tanto di piano al seguito per conquistarsi uno spazio duraturo nel nostro mondo, utilizzando noi miseri umani come riserva di cibo. 

In realtà è la nostra rabbia a costituire la loro pietanza prediletta, o almeno delle loro alte sfere, mentre la soldataglia predilige la carne di cane. Ad ogni modo, questo miscuglio fra membri reali del KKK e demoni sotto mentite spoglie è una bella trovata, ben gestita, compreso il fatto che il loro aspetto sia ai più assolutamente invisibile. Nasce così una sorta di resistenza sgangherata, della quale fanno parte le tre protagoniste della storia, accompagnate da alcuni personaggi secondari altrettanto gradevoli. 

Non attendetevi un approfondimento psicologico che vado oltre la superficialità dettata dalla brevità del romanzo, 200 paginette, né soffermatevi troppo a chiedervi i vari personaggi soprannaturali che tipo di collocazione possano avere nella cosmogonia pensata dall’autore, perché finireste solo con il rovinarvi il gusto per una storia che va assaporata come un picnic frugale, ma gustoso. Godetevi il Macellaio Clyde, la Grande Ciclope e i Dottori della Notte, senza pretendere di capire in che rapporti possano essere fra loro e perché compaiano dal nulla e apparentemente senza molto senso. Ho avuto la netta impressione che il romanzo abbia subito dei tagli qua e là e che l’autore, a mio modo di vedere ben addentro alle tradizioni “occulte” solo accennate nel libro, sia stato costretto a compattare e sintetizzare di molto una storia che lascia evidenti buchi narrativi e che avrebbe meritato spazi ben più ampi per poter approfondire molti aspetti solo accennati. Parere mio. 

 Insomma, lasciatevi incantare dall’azione e dall’imprevedibilità del tutto, perché alcune trovate sono realmente godibili, oppure, se non ne siete capaci, lasciate perdere e trovatevi un buon autore italiano consigliato su queste pagine. Di certo troverete trame più solide!   

Andrea Zanotti

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