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domenica 5 novembre 2023

Recensione: La campagna cremisi di Brian McClellan [Rating 8] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Sinossi:

La manovra tentata da Tamas per respingere l'invasione di Kez è stata un disastro: intrappolato dietro le linee nemiche, ha subito enormi perdite e non ha alcuna speranza di ricevere rifornimenti o rinforzi. Con quel poco che resta del suo esercito, deve attraversare l'ostile Nord e tornare in patria per difendere il suo paese dall'ira del dio Kresimir, deciso a vendicarsi di chi gli ha sparato in un occhio. Ad Adro, l'ispettore Adamat vuole salvare la moglie e il figlio, ma per farlo deve rintracciare e affrontare il malvagio Lord Vetas. Le risposte alle sue domande, però, lo condurranno su un cammino ancora più oscuro. Nel frattempo i generali di Tamas sono divisi da rivalità interne e giorno dopo giorno le loro truppe perdono terreno di fronte all'avanzata di Kez e Kresimir. In assenza di Tamas e della sua Congrega della polvere, spetterà a Taniel Due-Colpi ergersi come ultima difesa contro l'esercito nemico.


Recensione:

Ecco il seguito di Promessa di Sangue di  Brian McClellan, denominato La Campagna Cremisi. Che dire, riassumo il mio pensiero riguardo al primo volume, riformulando la domanda che mi feci allora: che senso ha ambientare la propria vicenda in un’epoca di polvere e pallettoni, stile flintloque, una sorta di fantasy napoleonico, se non la si sfrutta per mettere in campo battaglie campali con eserciti sterminati, corazzieri, dragoni e batterie di cannoni di tutti i calibri? 

Ecco, in questo secondo volume McClellan ha corretto il tiro, andando a fornire tutto quanto era mancato al primo, scodellando un romanzo avvincente e capace di tenerci incollati per tutto il corso delle 700 pagine.

 Azione, scontri campali e schermaglie. Marce forzate e fughe dietro le linee nemiche, non manca nulla, comprese imboscate e tradimenti. Brutale e realistico nell’affrescare la sconcezza di ogni guerra, l’autore riesce a farci vivere appieno l’esperienza dei grandi campi di battaglia con migliaia e migliaia di uomini in uniformi e alamari, così come la spietata determinazione di uomini d’affari e nobili decisi ad accaparrarsi il potere con i più turpi raggiri, dietro le quinte. 

Ben gestite le diverse linee narrative che risultano parimenti interessanti, senza cali di tensione e ritmo. Unica nota stonata, come segnalato nel primo volume, lo strapotere di alcune figure che destabilizza un po’ l’intera costruzione, ma questo se si vuole proprio cercare il pelo nell’uovo. Molto meglio invece lasciarsi trasportare in un racconto intenso, privo di stucchevole buonismo e capace di sorprendere andando fino in fondo alle varie situazioni negative, e risultando finalmente imprevedibile. Assolutamente consigliato! Voto 8.


Andrea Zanotti


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