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Timeline - Ai confini del tempo
è un film di fantascienza del 2003 diretto da Richard Donner,
tratto dall'omonimo romanzo di Michael Crichton (quello di Jurassik Park per intenderci ^_^).
La tagline del film recita: «Immagina
di essere nel Medioevo e di non poter tornare indietro.»
…e io rispondo MAGARI!!! Un sogno.
I protagonisti, un equipe di archeologi, si ritrovano a
dover cercare il capo della loro spedizione di scavo, sparito
improvvisamente. Scopriranno che la causa è legata agli esperimenti
condotti dall'Istituto di ricerca (più o meno al limite della
legalità) che sponsorizza le loro attività, che per una serie
fortunosa di concause si è ritrovata a scoprire un tunnel spazio
temporale che conduce immancabilmente nello stesso posto e nello
stesso tempo: la Francia del XIV secolo, nel bel mezzo della guerra
dei 100 anni.
Un film leggero, per passare un oretta e mezza in relax.
Né più né meno. Gradevole l'assedio finale con i mangani e il
fuoco greco.
Lo spunto di riflessione più interessante del film a
mio avviso è in effetti proprio la differente reazione da parte dei
due giovani archeologi, entrambi innamorati del proprio lavoro e del
passato, che si ritrovano a divenire protagonisti dell'epoca che fino
a quel momento si erano limitati a studiare e a far riemergere dalle
sabbie.
Una volta calati nella realtà dell'epoca i due hanno
reazioni diametralmente opposte: uno, trovando l'amore, decide di
rimanerci, l'altra, vissuta sulla propria pelle la brutalità
imperante, è ben lieta di tornare ai tempi moderni.
Insomma, per tutti gli amanti delle epoche andate, come
me, è l'occasione per pensare a cosa faremmo se effettivamente ci si
presentasse la possibilità di "viaggiare nel tempo".
Personalmente, rifacendomi alla citazione del Giudice di Cormac
McCarthy, non avrei problemi ad andarmene da questa società
agghiacciante per vivere in un posto decisamente più a contatto con
la "vita secondo natura", non intendendo questa con finti
sentimentalismi o idealizzazioni più o meno stereotipizzate, ma la
natura selvaggia dell'uomo, con tutte le sue pulsioni, anche
violente.
Ora che ci penso, un altro spunto proviene dal film: la
fallacità della scienza moderna. Il fatto che il tunnel
spazio/temporale sia stato trovato per caso e che gli stessi
scopritori non riescano a replicarlo quando questo accidentalmente
salta per aria, è una trasposizione quanto mai realistica della
scienza moderna, che, per quanto professi sicurezza e certezze e
sbandieri con orgoglio il predominio del raziocinio su tutto il
resto, in realtà brancola nel buio su gran parte di ciò che ci
circonda.
Big vs Indie
Timeline di Michael Crichton
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Il Pozzo degli dei di Gianluca Turconi
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Indie
Scontro alla pari. I temi trattati sono
molto simili. A voi l'ardua sentenza. Personalmente ho trovato il
Pozzo degli Dei un ottimo ebook e faccio i miei personalissimi
complimenti all'autore Gianluca Turconi!
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