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martedì 3 dicembre 2019

Recensione: Fuoco nella polvere di Joe R. Lansdale


buffalo bill
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SINOSSI:

Che ci fa Buffalo Bill (o meglio, la sua testa) a bordo di uno Zeppelin diretto verso il Giappone? Ovvio, porta in tournée il suo spettacolo viaggiante, il Wild West Show. Ma che fine ha fatto il resto del suo corpo? E soprattutto, la sua è una missione così innocua come sembra? O nasconde qualcosa? Solo Joe R. Lansdale poteva scrivere un romanzo tanto imprevedibile e bizzarro, mescolando i generi come nessun altro sa fare. Solo lui poteva mettere insieme tanti personaggi eterogenei usciti dalla penna dei grandi scrittori popolari. Solo lui poteva gestire questo rutilante carosello di avventure nel quale non c'è mai limite alla fantasia. E se pensate che l'Uomo di Latta di Frank Baum o il Capitano Nemo di Verne non possano più riservare sorprese, vi sbagliate.


RECENSIONE:

Oramai lo sapete, Joe Lansdale è uno dei miei autori preferiti e anche in questa occasione non tradisce, nonostante il romanzo sia del tutto particolare. 
Sto parlando di Fuoco nella polvere, opera bizzarra e multiforme. Difficile classificarla se non attribuendole la generica etichetta di “fantastico”. 
In effetti qui c’è un po’ di tutto. Un distillato di weird per eccellenza. Dalla testa parlante sotto spirito di Bufalo Bill al Conte Vampiro, dal mostro partorito da Viktor Frankestein, all’uomo di latta del mago di Oz, e fra i due nasce una tenera storia d’amore… insomma, preparatevi a varcare i portali della mente multicolore e sfavillante di un grande della scrittura.  
Cosa adoro in Lansdale? Beh, tutto ovviamente, ma principalmente i dialoghi. 
Irresistibili. 
Sufficienti da soli a dar vita a un grande lavoro, bilanciando una trama molto leggera e lineare, senza particolari artifici e orpelli inutili. Qui c’è da divertirsi, in modo sano e semplice.  
In quest’opera ho trovato una versione di Toro Seduto capace di farmi sbellicare. Ogni battuta un capolavoro capace di colpire e far sorridere, mantenendo sempre il volto duro e serioso tipico della sua nobile schiatta. 
Anche lo scienziato Momo, con i suoi eccessi riesce a stuzzicare parecchio. E poi via via tutti gli altri, uno più riuscito dell’altro, spassosi e letali, sempre pronti alla battuta fulminante.
Un romanzo breve, meno di duecento paginette, da leggersi tutto d’un fiato. 
Non sono previste fermate intermedie nel viaggio alla scoperta dell’immaginario di Lansdale. 
Consigliato!

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