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sabato 25 febbraio 2023

Recensione: Racconti delle strade dei mondi di Mirco Tondi [Rating 7] - recensione a cura di PegFly

    


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Opera: racconti delle strade dei Mondi

Autore: Mirco Tondi

Editore: Pubblicazione indipendente

Genere: fantastico, raccolta di racconti

Target: Young/adult

Prezzo: ebook 2,99 euro

Rating: 7

Trama:

Un uomo che finisce a vivere con un gruppo di mostri un po’… particolari. L’ultimo giorno di un detenuto. Un bambino affascinato da un cantastorie. Un maestro che trasmette all’allievo il proprio mestiere. Un individuo che insegue il desiderio del proprio cuore. Una biblioteca dove si conserva tutto ciò che viene scritto. Otto apprendisti che affrontano una prova per testare il loro valore. Sono alcune delle storie di questa raccolta che va a mostrare un quadro variegato che spazia dal fantasy alla fantascienza alla realtà quotidiana che niente ha di magico, dove sogni, desideri e aspettative devono fare fronte agli aspetti meno piacevoli dell’esistenza. Spensieratezza e ilarità si contrappongono a tristezza e perdita, atti eroici si susseguono ad azioni crude ma necessarie, amarezza che viene lenita dalla speranza di un futuro migliore, il tutto che viene unito dalla consapevolezza che da ogni racconto c’è qualcosa da apprendere, perché ogni storia è importante, spaccato di quella vita che ogni uomo ha nelle sue mani.


Recensione:

Racconti delle strade dei mondi esce a più di due anni (quasi tre) dalla precedente opera (Il falco) ed è la prima antologia di racconti di Mirco Tondi. Si tratta di un'antologia che ti coglie improvvisa come una scoppiettata. Ricca di particolari e di riflessioni, porta avanti un pensiero che il lettore attento dovrebbe saper cogliere prima che ci si perda nei meandri della mente. Infatti, per essere lettori attenti bisognerebbe essere come coloro di cui ci parla Mirco Tondi: Gli Osservatori dei Mondi. Individui protagonisti di storie il cui spirito affascinante ti trascina all’interno di universi che sembrano lontani ma in realtà si somigliano e sono paralleli tra loro.

Reale o no che siano, questi dodici racconti fanno riflettere e pensare, facendo una distinzione tra di essi. 

Un racconto può essere partorito dalla mente di una persona nella maniera più inverosimile, come i racconti che Mirco Tondi ci regala: unici e che sembrano nascere senza una vera ragione. Ma se si spulcia tra le righe di ognuno di essi, ritroviamo la bellezza della verità umana che ci accompagna fin dalla nascita. Tutto è davanti ai nostri occhi, basta solo allungare una mano e prenderlo, percepire quei demoni che abbiamo insiti nel nostro animo così da riuscire a scacciarli prima che sia troppo tardi.

I dodici racconti dai titoli affascinanti, come Fratello delle stelle, in cui l’autore ci parla di combattenti che affrontano tante avventure insieme e che vengono catturati da creature di cui non si sa niente. Un finale che lascia sbalorditi per la sua ricca fantasia favolistica e che ti spiazza completamente. O come un altro dal titolo orrorifico: La Landa dei morti scriventi, ossia i tanto conosciuti Zombie. Non posso dire che ci sia stato un racconto che mi abbia colpito più dell’altro. Ognuno di essi ha una caratteristica propria, sia di personaggio che di narrazione fantastica che cattura. Tuttavia, voglio soffermarmi, sul racconto: La mano sinistra è di supporto alla destra.  Che dire, in questo racconto sui viaggi nel tempo, sebbene si somiglino in gran parte, continuano ad affascinare, proprio per le indagini che consentono di esplorare sia il passato che il futuro. Di film e romanzi sui viaggi nel tempo ne sono stati girati e scritti molti, come la Guerra di domani, del 2021, o il romanzo: Chi ama torna sempre indietro, dello scrittore francese, Guillaume Musso del 2006, ma quello che riporta questo racconto, è l’originalità che l’umanità intera possa essere salvata da un singolo bacio.

Considerazioni personali.

Se dovessi trovare una collocazione a questa ennesima opera di Mirco Tondi intitolato Racconti delle strade dei Mondi, direi che è un libro che va oltre ogni aspettativa narratologica; sono molte le domande che il lettore si pone e a cui, grazie alle fantastiche vicende narrate, si arriva a un risultato davvero ottimo.

Le trame dei racconti sono esemplificate in modo davvero egregio e con semplicità unica.  Nei racconti dei Mondi troviamo delle storie con la quale l’autore racconta e si racconta attraverso generi tra cui il fantasy la fantascienza, la realtà che gli esseri umani vivono tutti i giorni, dove dobbiamo fare i conti con la concretezza che abbiamo di fronte e mettere da parte le nostre aspirazioni, i nostri desideri, perché così ci impone la società cruda di oggi. Lo stile sobrio e la capacità narrativa dell’autore ti prende così come i suoi personaggi a volte a tutto tondo, o che a volte evolvono a volte si perdono nei meandri delle loro considerazioni personali. In quest’opera troviamo a volte gioia, gaudio che entrano in conflitto con la malinconia o il dolore, o speranza dell’essere umano che cerca di assicurarsi un futuro migliore (se ci sarà). 

Cosa lascia in eredità al lettore Mirco Tondi con questa raccolta di racconti?  La cognizione che da ognuno di essi possiamo imparare qualcosa, perché ogni vita vissuta è importante per tutto il genere umano, anche la più insignificante. Destini che ognuno di noi si crea con le proprie azioni, con i propri comportamenti, perché a ogni gesto gentile, ne corrisponderà uno altrettanto gentile. A un gesto amorevole, ne corrisponderà un altro altrettanto affettuoso. A volte, però, la realtà è ben diversa, ma Mirco ci dice che questo non ha importanza, noi continueremo a essere ciò che siamo, nel bene e nel male. Possiamo migliorare o cadere nel più profondo degli abissi. Sta a noi, esseri umani e al nostro libero arbitrio sapere quale strada scegliere con cognizione e consapevolezza. Voto: 7


domenica 19 febbraio 2023

Recensione: Manto del Vespro di Alter S. Reiss [Rating 6,5] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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 Titolo opera: Manto del Vespro

 Autore: Alter S. Reiss

 Editore: Lettereletriche

 Collana: Badlands 

 Genere: fantasy, grimdark 

 Prezzo: euro 5,90 ebook, 16,90 cartaceo

 Rating: 6

 Sinossi:

 Le mani di Cete sono sporche del sangue dell'uomo sbagliato. Uccidendolo, ha salvato persone innocenti. Viene investito della massima onorificenza, ma nel contempo viene condannato all'esilio. Divenuto un mercenario, gira per terre devastate, in cerca di un luogo da chiamare casa. La Colonia degli Antach sembra un buon posto dove ricominciare, ma il fato ha altri piani.

La Colonia di Antarch sta per essere distrutta. Barbari, traditori e usurai cospirano nell’ombra per ridurla in cenere. Se Cete fosse saggio se ne andrebbe. Ma ci sono forze che lo spingono a restare.

Una ricamatrice cieca, un mantello dai colori del vespro. Elementi che compongono un arazzo che dev'essere preservato. La posta in gioco è più alta della sua vita.

Saranno solo volontà, sangue e acciaio a frapporsi tra la colonia e l'abisso...


Recensione:

Manto del Vespro di Alter S. Reiss, inserito nella collana Badlands di Letterelettriche Edizioni non mi ha convinto appieno e vi illustrerò presto il mio punto di vista. Prima però voglio presentarvi questa collana che punta a raccogliere romanzi fantasy “tosti”, appartenenti al genere grimdark, un sottogenere della narrativa fantastica, che mostra ambientazioni medievaleggianti, quasi del tutto prive di magia, con pochi elementi sovrannaturali e molta “cruda realtà”. 

Pochi eroi puri e cristallini e molta carne da macello. Una predilezione particolare per gli scontri campali e per mostrare i punti di vista e la vita del soldato/mercenario dedito ad un’esistenza fatta di guerra e sopravvivenza a tutti i costi. 

E fin qui ci siamo, un genere che gradisco molto, che amo anche scrivere, per cui siete avvisati. Le mie critiche potrebbero essere dettate da invidia, ma credo tuttavia siano ben fondate. Cosa non mi è piaciuto quindi dell’opera di Reiss e della scelta di Letterelettriche? Beh, anzitutto il fatto che nel panorama dell’editoria nostrana ci sono di certo molte penne che non hanno nulla a che invidiare alla storia proposta da questo autore israeliano. I primi a venirmi in mente sono Gianluca TurconiIsabel Giustiniani, Giuseppe Chiodi e Mirco Tondi, ma in questi anni ne ho conosciuti molti altri. 

Manto del Vespro non è male, ma si basa su presupposti alquanto bizzarri. Il tradimento alla base della vicenda, intuito pure dal protagonista appena giunto in città, mi pare davvero tirato per i capelli. Utilizzato per edificare e giustificare l’intera vicenda, risulta pesante come un macigno da digerire per il lettore. Tutto quello che segue sembra assurdo, tenendo conto del fatto che grossomodo tutti gli attori sanno quello che sta avvenendo, eppure marciano tranquilli sotto le insegne del traditore consci di andare al massacro. Ma che storia è? Certo, ci sono la legge e i precari equilibri con le grandi Casate, ma l’autore sembra arrampicarsi letteralmente sugli specchi per giustificare la sua scelta. 

 Comunque, costringendosi a fingere di scordare questo problema di fondo, ci si può anche affezionare al protagonista, nonostante per lunghi tratti appaia un clone di quello presente nelle cronache della Folgoluce di Brandon Sanderson in modo urticante, compresi gli allenamenti alle reclute. Poi certo, quando sono le armi a parlare il testo è gradevole, ma attendevo qualcosa di più. Da segnalare alcuni refusi e le immagini sfornate da Midjourney in modo piuttosto maldestro e non sempre  all’altezza. Tutto considerato, tenendo conto anche del prezzo non certo amichevole, oltre a una generosa sufficienza per l'intero prodotto non posso proprio andare. Quando si fa la fatica di andare a prendere un autore straniero per tradurlo in italiano credo si debba avere qualcosa che possa offrire un vero valore aggiunto al panorama letterario di riferimento, altrimenti meglio valorizzare gli autori nostrani. Mia opinione personale. Questo Manto del Vespro di Alter S. Reiss non mi pare abbia le carte in regola, né l'originalità per andare oltre alla media, voto 6,5.

mercoledì 15 febbraio 2023

Disfida nr. 159: Il segreto di Greenwich di Roger Munny VS John Shirley

 



Titolo opera: Il segreto di Greenwich

Autore: Roger Munny

Editore: Delos Digital

Formato (ebook e/o cartaceo): ebook

Genere: distopico

Prezzo: euro 1,99

 Sinossi: Harlan è un uomo duro, fedele al suo dovere. Fa ciò che gli viene ordinato, fa poche domande e non si preoccupa di pensare. Non spetta a lui farlo.


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 La Federazione gli assegna una nuova missione, un  compito delicato che coinvolge una ragazza innocente, una vittima del sistema ignara del suo destino. Lontano dalla civiltà, travolto dalla vastità del deserto, Harlan si troverà costretto a schivare attacchi inattesi e ad affrontare il dilemma di una scelta che non avrebbe voluto fare.

 

Note/commenti/finalità dell'Autore

Roger Munny (Padova, 1971), vive e lavora a New York dove si occupa di diplomazia multilaterale. Folgorato in giovane età dalla leggendaria antologia cyberpunk Mirrorshades, trascorre alcuni periodi dell’anno a Tokyo alla ricerca di visioni distopiche. Appassionato cultore di Deleuze e Borges, crede nell’esistenza di infinite serie di tempo, convergenti e parallele, comprendenti tutte le possibilità di questo mondo. Nei suoi racconti di fantascienza, gli apparati di potere si presentano spesso sotto false apparenze democratiche, ma continuano a sostenersi sui medesimi dispositivi di controllo pervasivo. Sono solo più spietati ed efficienti, poiché dispongono di una tecnologia superiore.

 

BIG da sfidare: 




John Shirley “Eclipse Trilogy”

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Andrea Zanotti

sabato 11 febbraio 2023

Recensione: Quel che resta di Leonardo Ligustri [Rating 7] - recensione a cura di Peg Fly

  


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Opera: Quel che resta

Autore: Leonardo Ligustri

Genere: distopico

Target: Young/adult

Editore: Delos Digital

Collana: Dystopica

Trama:

Dove andrai quando non ci sarà più nulla? Che senso avrà andare avanti?

In un futuro non lontano un uomo vaga assorto nei suoi pensieri sullo sfondo di una città fantasma, in uno scenario devastato da cataclismi naturali, alla ricerca di un ultimo brandello del mondo che conosceva.

Solo e tormentato dai rimorsi del suo passato viaggia fra scheletri di palazzi abbandonati e nuvole di polvere, armato di un solido cinismo che gli fa da scudo contro gli orrori del presente. È preparato a tutto, tranne all’incontro che cambierà il corso del suo viaggio e lo costringerà a fare i conti con tutto ciò che il mondo ha perduto per sempre.


Recensione:

In questo romanzo abbiamo un mondo devastato dai cataclismi naturali: forse lo scenario che ci aspetterà in un prossimo futuro non molto lontano. Tuttavia, romanzi di fantascienza come questo ci sta proiettando all’interno di universi non molto distanti dalla realtà tant’è che ci stiamo abituando ad aspettarci un’imminente catastrofe post apocalittica, ormai  sembra scontato che il genere umano prima o poi dovrà pagare lo sfacelo commesso attraverso le sue insensate azioni. E nel caso di Quel che resta di Leonardo Ligustri, nella collana Dystopica curata da Delos Veronesi, ci siamo quasi...

Leonardo Ligustri esordisce con quest’opera distopica edita dalla Delos Digital. 

La storia si avvicina per alcune caratteristiche post apocalittiche e di personaggi nonché di luoghi simili a molti romanzi di genere fantascientifico. Uno che mi viene in mente è 1984 di Orwell, che ho amato tantissimo. E Non solo, ce ne sarebbero tanti altri ma non sto qui ad elencarveli tutti. In questo racconto lungo, l’autore narra di una terra ormai alla fine della sua vita geologica. Gli esseri umani, trovandosi così ridotti a dover sopravvivere come meglio possono, diventano i peggiori nemici di sé stessi. Infatti, per la loro sopravvivenza commettono le più spregevoli e spietate azioni verso i loro simili pur di cavarsela. Ma questa si può chiamare vita? Umanità? 

Attraverso la narrazione, l’autore gioca con dei passaggi a volte distaccati da quel mondo cinico che si è costruito, condizionando il lettore a farne parte. I personaggi sono caratterizzati da quella freddezza d’animo al quale molti lettori sicuramente non sono abituati tant’è che spesso chiudono il libro, ma poi incuriositi, lo riaprono, convinti che ne vale proprio la pena (è successo alla sottoscritta). Abbiamo un protagonista che ci conduce nei meandri della psiche umana. Un uomo che cerca comunque di dare un senso alla propria vita ma che dovrà fare i conti con ricordi del passato che lo tormentano e alla fine sarà costretto a fare una scelta: tornare a una forma primigenia, come tutto il genere umano, o lasciare che sia il suo flusso di coscienza a guidarlo. 

Le ambientazioni di questo mondo oscuro immaginato dall’autore, riporta il lettore in quelle che sono le analisi del proprio sé, di una “Coscienza di Zeno” futuristica grazie all’abilità dell’autore di riuscire laddove molti autori di questo genere hanno fallito. In effetti, Ligustri ti trascina all’interno dell’opera attraverso i cinque sensi, con i quali il lettore riesce a percepire i sapori e gli odori mefitici che circondano il protagonista. Riesce, attraverso le sue descrizioni, a incuriosire il lettore fino a proiettarlo all’interno delle sue pene, della sua suspense, di stati d’animo in cui la collera e l’incertezza prendono il sopravvento. Ma nella sua narrazione, l’autore lascia spazio anche a spiragli di speranza e aspettativa di un mondo migliore, grazie a un finale lasciato aperto a ogni interpretazione immaginifica del lettore, o che può preparare l’opera a un sequel.

Veniamo alle considerazioni personali.

Scritto in prima persona al presente, la narrazione risulta avvincente e coinvolgente, benché l’autore non fornisca molti dettagli né del protagonista né quale sia stata la causa delle catastrofi che hanno colpito la terra.  

I periodi semplici sui quali l’autore si appoggia, aiutano il lettore alla lettura. Il lessico non è ricercato, ma azzeccato per il genere dell’opera. Lo stile è sobrio e quanto mai misurato nelle parole. Buona l’idea delle metafore di cui l’autore fa uso per inviare messaggi al lettore. 

Dopo la mia interpretazione, spero equa, è il momento della valutazione. La differenza principale tra interpretazione e valutazione è che mentre la prima riguarda il contenuto del libro e la “morale” che secondo me si coglie d’emblèe nel testo. La seconda riguarda al mio giudizio critico più ampio sull’intera opera e devo dire che ho avuto qualche dubbio nell’assegnare un otto o un sette, tuttavia oggettivamente, per alcuni passaggi che mi sono piaciuti meno degli altri, ho deciso di attribuire all’opera un sette, che non è affatto disonorevole, anzi. Consigliato.

Buona lettura, voto: 7.


Peg Fly



martedì 7 febbraio 2023

Disfida nr. 158: Strade Nascoste - Racconti di Mirco Tondi VS Brandon Sanderson

 



Titolo opera: Racconti delle strade dei mondi

Autore: Mirco Tondi

Formato ebook

Genere: antologia di racconti sul fantastico e sul reale

Prezzo: 2.99

Sinossi: Un uomo che finisce a vivere con un gruppo di mostri un po’… particolari. L’ultimo giorno di un detenuto. Un bambino affascinato da un cantastorie. Un maestro che trasmette all’allievo il proprio mestiere. Un individuo che insegue il desiderio del proprio cuore. Una biblioteca dove si conserva tutto ciò che viene scritto. Otto apprendisti che affrontano una prova per testare il loro valore. 


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Sono alcune delle storie di questa raccolta che va a mostrare un quadro variegato che spazia dal fantasy alla fantascienza alla realtà quotidiana che niente ha di magico, dove sogni, desideri e aspettative devono fare fronte agli aspetti meno piacevoli dell’esistenza. Spensieratezza e ilarità si contrappongo a tristezza e perdita, atti eroici si susseguono ad azioni crude ma necessarie, amarezza che viene lenita dalla speranza di un futuro migliore, il tutto che viene unito dalla consapevolezza che da ogni racconto c’è qualcosa da apprendere, perché ogni storia è importante, spaccato di quella vita che ogni uomo ha nelle sue mani.     

Note/commenti/finalità dell'Autore: Racconti delle strade dei mondi è la prima antologia di racconti che ho realizzato, nata durante il periodo della pandemia. Questa situazione ha influito sulla vena creativa, impedendomi di riuscire a concentrarmi su trame lunghe; così ha puntato l’attenzione su qualcosa che, facendo un paragone sportivo, fosse una corsa campestre e non una maratona, dove occorre una preparazione ben diversa, attingendo a del materiale che già avevo e sviluppandolo in modo da conferirgli la giusta dimensione.


BIG da sfidare:


Più che una sfida, la mia vuole essere una segnalazione e un ringraziamento a un’opera che mi ha permesso di sviluppare in una certa maniera l’antologia, ovvero Arcanum Unbounded di Brandon Sanderson, anch’essa una raccolta di racconti: ho molto apprezzato che l’autore alla fine di ogni storia abbia messo una postfazione dove spiegava come l’aveva realizzata, al punto che ho voluto fare lo stesso con il mio lavoro.


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Andrea Zanotti






domenica 5 febbraio 2023

Recensione: Indomitus di Gav Thorpe [Rating 8] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 

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Titolo opera: Indomitus

Autore: Gav Thorpe

 Editore: Alanera Edizioni
      
 Rating: 8
      
 Genere: Fantascienza, Warhammer 40K
      
 Prezzo: 19,90 Euro 
      
 Sinossi:

Per quasi dieci anni, la Crociata Indomitus ha condotto una guerra di resistenza e riconquista dell’Imperium dilaniato dal conflitto. Assegnati alla Flotta Crociata Quintus, soprannominata da molti la Flotta Maledetta, gli Ultramarine della Vendetta di Ithraca vengono attirati da un pianeta sotto attacco. Avendo già asservito milioni di individui, una perversa tecnologia necron assorbe le anime degli innocenti, preannunciando l’espansione del Regno Silente. Gli Ultramarine sono chiamati a una decisione impossibile: montare un’ultima disperata resistenza per distruggere la roccaforte degli xeno, o allontanarsi e condannare l’intero settore, per portare la notizia della rinascita di questo antico nemico all’unico in grado di fermarla: il Lord Primarca Roboute Guilliman.

Recensione:

Indomitus di Gav Thorpe è un romanzo appartenente all’ambientazione legata al gioco da tavolo e alle sue mille derivazioni, Warhammer 40.000.
Non mi dilungherò a spiegare la vastità del fenomeno e di tale ambientazione. Per chi non li conoscesse suggerisco un rapido consulto all’IA (https://openai.com/blog/chatgpt/) che si è mostrata sorprendentemente informata su tutti gli aspetti di tali epoepea. Lo dico con cognizione di causa, visto che, pur avendo letto diversi libri legati a quest’ambientazione, non avevo mai incontrato i Necron. Tale razza mi ha stupito per i continui rimandi all’antica civiltà egizia, con le sue navi tomba e mastaba, e mille altri riferimenti e così ho approfondito con l’aiuto dell’IA.
Chi segue il blog conosce l’ammirazione che provo verso il worldbuilding che caratterizza WH40K. Impressionante perché abbraccia non solo un mondo, ma l’universo intero con una profondità e un’ispirazione che hanno del “magico”. In questo Gav Thorpe si cala alla perfezione con rimandi che attingono a piene mani alla teosofia, sfruttandoli e calandoli nel caos delle guerre spaziali del lontano futuro. Gli Ultramarines protagonisti dell’episodio in questione non sono il mio capitolo prediletto, ma riescono ugualmente a conquistare il lettore nel corso dell’avventira con il loro coraggio e sprezzo del pericolo e cieca obbedienza all’Imperatore. Belle anche le dinamiche all’interno della linea di comando sia dello schieramento post-umano che dei Necron. Tutto da scoprire.
Non fate l’errore di considerare questi romanzi letteratura d’evasione per giovinetti, perché così non è. Lo spazio per riflettere c’è, eccome, nonostante il piatto principale permanga lo spasso nell’assistere alla magnificenza di scontri su scala planetaria e il ritmo crescente della narrazione sino al gran finale coi botti, è proprio il caso di dirlo. Una prelibatezza per gli amanti della fantascienza militare senza considerare gli appassionati del gioco da tavolo che potranno ammirare all’opera i propri eserciti in miniatura con le varie caratterizzazioni di armamenti e potenziamenti vari, truppe d’elite ecc…
Ottima anche la fattura del prodotto libro. Encomiabile il lavoro di Alanera Edizioni. Unico appunto riguarda la chiarezza nella successione dei vari romanzi già tradotti, e quelli che verranno tradotti in futuro. Non sarebbe male aiutare a capire eventuali collegamenti fra i diversi volumi e la successione temporale in cui andrebbero letti.