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giovedì 6 settembre 2018

Disfida nr. 73: La miglior cena della mia vita ((Dis)avventure ai confini dell'Universo Vol. 1) di Giuseppe Zolli


romanzo Guida galattica per gli autostoppisti
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TITOLO OPERA: La miglior cena della mia vita

SERIE: (Dis)avventure ai confini dell’Universo

AUTORE: Giuseppe Zolli

FORMATO: ebook e cartaceo

EDITORE: Pubblicazione Indipendente

GENERE: Fantastico/Fantascienza


PREZZO: 0,99 € / 3,99 € cartaceo


SINOSSI: 
Theofilus Pilas lavora per la rivista "Sbrizzi e sberleffi", una delle riviste più lette di tutta la galassia, e il suo compito consiste nello scrivere articoli e recensioni su locali e ristoranti alla moda.

A causa di un pezzo non molto riuscito, è costretto, per punizione, a scrivere un articolo sul locale più alla moda, più esclusivo e, soprattutto, più inaccessibile che esista: il ristorante "Ai confini dell'Universo".
È così che, armato del suo blocco-note e del suo caratteristico cappello marrone da cowboy, Pilas inizia un viaggio a bordo della sua Nimbus 9000, che lo porterà in giro per tutta la galassia, affrontando pirati spaziali, vecchi amici, e perfino solitari vecchietti amanti del tè.


Note/Commenti/Finalità dell’autore:
Mi chiamo Giuseppe Zolli, e sono nato a Potenza, Italia, nel 1987. Laureato in ingegneria informatica, ho sempre amato scrivere storie e racconti brevi a tema fantastico e di fantascienza, i miei due generi letterari preferiti.

Nel 2009 ho partecipato alla terza edizione del Premio Oltrecosmo, e, poco dopo, ho pubblicato il mio primo libro, intitolato "Cronache di un sogno", con la ormai defunta casa editrice "Boopen Editore", contenente una raccolta di racconti brevi, tra i quali anche quello che avevo usato per partecipare al concorso.
Le vicende narrate in questo volume hanno, in realtà, un’origine piuttosto remota.
Infatti, l’idea di raccontare questa storia è nata nell’ormai lontano 2010, quando vidi, per la prima volta, il film “Guida galattica per autostoppisti”, tratto dall’omonimo romanzo del maestro Douglas Adams.
L’ironia e le vicende al limite del verosimile, narrate nel film,  mi furono subito di ispirazione  e mi spinsero a leggere tutta l’antologia, composta da cinque libri, della guida galattica di Adams.
E fu allora che iniziai a scrivere i primi racconti autoconclusivi, seguendo lo stile solo apparentemente inconcludente e superficiale di Adams, adattandolo al mio modo di pensare e di vedere il mondo, perché mi resi subito conto che, in fin dei conti, era proprio quello lo stile che più si adattava al mio modo di essere e di ragionare.
Ma quei racconti brevi rimasero nel cassetto per molto tempo, in parte perché troppo occupato dagli impegni universitari in parte perché temevo di non essere preso sul serio per via di quel particolare modo di scrivere.
Finché, un giorno di otto anni più tardi, ho pensato: “Chi se ne frega!”
Ed è così che ho ideato e dato finalmente vita alla collana di racconti “(Dis)avventure ai confini dell’Universo”, ispirati allo stile di Adams, dei quali “La miglior cena della mia vita” rappresenta il primo di una lunga serie.


BIG da sfidare:

guida galattica per gli autostoppisti



Douglas Adams


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