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domenica 9 settembre 2018

Recensione: Ordo mortis di Salvatore Conaci [Rating 6]


recensione libro horror
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TITOLO OPERA: Ordo Mortis

AUTORE: Salvatore Conaci

FORMATO: cartaceo

EDITORE: WritersEditor

GENERE: Thriller-Horror-Occulto


PREZZO: 17 € cartaceo


SINOSSI: Un giovane insegnante precario e un antico ordine occulto. Complotti, tradimenti e misteri girano attorno a un passato oscuro con cui il protagonista, Alessio Conci, dovrà fare i conti, dopo il suo trasferimento in un anonimo paesino della Calabria. Qui, tra le strade desolate, tra gli sguardi e gli atteggiamenti della gente, tra i suggestivi e misteriosi scorci del luogo, percepisce immediatamente che il paese cela un segreto inconfessabile. Impossibile chiamarsi fuori: Alessio deve agire.

RECENSIONE: 

Oggi andiamo alla scoperta di un romanzo thriller/horror edito da Writers Editor: Ordo Mortis di Salvatore Conaci. 
Trattandosi di una casa editrice che non abbiamo ancora letto e recensito qui sul blog, partiamo dagli aspetti collegati al “prodotto libro”. Due cose mi hanno subito fatto storcere il naso non appena ho ricevuto il libretto: 
- la grafica a pixel sgranati della cover, di certo poco professionale
- il prezzo di copertina di 17 Euro per un tascabile di 150 paginette, assolutamente fuori mercato.
Passando quindi ai contenuti e a quanto spetterebbe alla casa editrice, non posso non evidenziare una cura che pare decisamente approssimativa all’editing del lavoro del Conaci. Ripetizioni di parole e sovrabbondanza di aggettivazione risultano evidenti. La parola “macabro” viene ripetuta un numero di volte tale per cui non è possibile non accorgersene e “inopinatamente” almeno 4-5 volte, comunque decisamente troppo per non saltare all’occhio. Sono esempi, ma sufficienti per far capire che la cura non è certo stata maniacale…
Passiamo oltre, dicendo che la storia narrataci dal Conaci è piacevole e solo per questo sono arrivato alla conclusione dell’opera che altrimenti, in sincerità, avrei abbandonato cammin facendo. 

Conaci è un giovane autore e a mio parere con ottime potenzialità, ma avrebbe necessitato di un editor serio, capace di aiutarlo in un processo di crescita volto a smussare quelli che sono i maggiori difetti del testo e che mi appresto ad analizzare, in modo spietato forse, ma per il bene di un autore che credo realmente abbia delle ottime capacità, ma pecchi d’inesperienza. 
Anzitutto Conaci si piace troppo e sfoggia le sue indubbie doti lessicali rendendo il testo una sorta di esercizio stilistico e di autocompiacimento fine a se stesso. Si raggiunge il grottesco con l’apposizione in nota a pie di pagina del significato di alcuni vocaboli. Credo sia una scelta aberrante, che la casa editrice avrebbe dovuto eliminare. Personalmente sono d’accordo con chi ritiene che il lettore non vada fatto sentire inferiore/ignorante né che l’autore debba dare sfoggio di una presunta superiorità. L’effetto è questo.
Diciamo che la qualità del testo è altalenante, l’autore si lancia spesso in paragoni azzardati, originali certo, ma alcuni dei quali non mi pare funzionino a dovere. Ciò che rimane costante è il tono pomposo, una ricerca artefatta di caricare sulle parole per rendere ogni scena colma d’epicità, anche se si trattasse della semplice azione del protagonista di prepararsi il caffelatte per colazione. Le costruzioni barocche delle frasi, con spesso l’utilizzo dell’aggettivo anteposto al sostantivo, non contribuiscono certo ad alleggerire una prosa già ricca e carica di orpelli. 
E’ un vero peccato, in quanto nelle scene dove l’epicità, l’adrenalina e la suspense sono giustamente presenti, Conaci da il meglio di se, riuscendo a coinvolgere e gratificare appieno il lettore. Anche i personaggi sono gradevoli e ben delineati nei loro ruoli. I dialoghi pure risultano naturali e, quasi sempre, ripuliti dal tono pomposo e per questo credibili. 
Che dire, una sufficienza risicata, che vuole essere di sprone a un autore potenzialmente molto interessante. Rating 6.


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