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domenica 18 dicembre 2022

Recensione: Anabasi Project, il lato oscuro del metaverso di Andrea Zanotti [Rating 8] - recensione a cura di Peg Fly

 


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Opera: Anabasi Project: Il lato oscuro del metaverso

Autore: Andrea Zanotti

Genere: distopico

Prezzo: ebook 3,99 - cartaceo 14,50

Target: Young/adult

Anno: Pubblicazione indipendenti (23 September 2022)

Rating: 8

Sinossi:

Anabasi Project è un potente gioco, una realtà virtuale che va oltre i confini dell’umano, regalando il Paradiso ai vincitori e condannando i perdenti all’Inferno. Chi è coinvolto in questa sfida metterà in palio la sua stessa anima e andrà incontro a una spietata realtà.


Recensione:

Anabasi Project è l’ultima creatura di Andrea Zanotti, un distopico che affronta il tema del Metaverso attingendo spunti dalla Cabala e dal Cristianesimo. Un esperimento con il quale ha voluto tornare alle origini della sua passione per la scrittura, realizzandolo in autonomia, gestendo il processo creativo interamente. Alla fine si ritiene soddisfatto.

Cos’è il Metaverso?

Spiegazione dovuta ai lettori del bravissimo autore:

Il metàverso non è altro che un concetto di spazio online, 3D e virtuale che collega tra loro gli utenti, in tutti gli aspetti della loro vita. Questo concetto porterebbe al collegamento di più piattaforme tra loro, proprio come al giorno d’oggi Internet, tramite un unico browser, permette l’accesso a diversi siti web. 

Il concetto è stato sviluppato nel romanzo fantascientifico Snow Crash di Neal Stephenson nel 1992. Tuttavia, sebbene in passato l’idea di un metaverso fosse solo finzione, ora sembra che potrebbe diventare realtà in futuro. A grandissime linee, il romanzo Snow crash racconta la storia di Hiro, un corriere/haker squattrinato che consegna pizze per conto della mafia e che nel tempo libero cerca di alzare qualche soldo extra vendendo informazioni private a una società nata dalla fusione della CIA e la Library of Congress. E queste informazioni le recupera nel Metaverso, una sorta di realtà virtuale alla Second Life.

Il metaverso sfrutterà la realtà aumentata, dove ogni utente sarà in grado di controllare un personaggio o un avatar.

Il metaverso non esiste ancora del tutto, ma alcune piattaforme contengono alcuni elementi che si avvicinano molto a questo concetto. I videogiochi offrono attualmente l’esperienza di metaverso più vicina a questa idea. 

Ora veniamo a noi.

“Una profferta al giorno per edificare il Regno dei Cieli e una per guadagnarti l’accesso.” Così cantilenano incessantemente le pubblicità chimeriche per promuovere Anabasi Project, la più popolosa realtà virtuale online.

Possibile che miliardi di giocatori abbiano risposto all’anacronistico lancio pubblicitario del proprietario della Fanasol Corporation? Oppure è l’effetto dei Doppi Dollari, offerti in premio a smuoverli? Un gioco che permette la scalata sino alle porte del Paradiso, capace anche di spalancare quelle dell’Inferno. Un viatico verso un transumanesimo che può essere liberatorio, oppure una condanna per l’umanità?

A cimentarsi nell’impresa di sollevare i veli sull’inconoscibile, un bibliotecario, una madre che ha visioni celestiali, un’adepta del portatore di Luce e un ex alcolizzato.

Fra scenari distopici ed echi di leggende esoteriche vecchie di millenni, ciò che verrà a galla sarà una spaventosa verità.

La vasca di deprivazione sensoriale è uno strumento perfetto per godere appieno delle potenzialità di Anabasi Project, che non è altro che un importante gioco, di una realtà virtuale che supera i confini dell’umano, regalando il paradiso ai vincitori e l’inferno ai perdenti. Chi sarà coinvolto in questa sfida metterà in gioco la sua stessa anima e andrà incontro a una spietata realtà.

Il libro inizia con riferimento a Jacques Ellul, Anarchia e Cristianesimo e prosegue con il primo capitolo, con il quale l’autore ci introduce in media res in quelle che sono le tematiche della storia.

Le parole danzano soffermandosi su simboli e oggetti come pergamene illuminate dalla luce soffusa delle candele. Un personaggio misterioso e quanto mai ascetico: Niccolò, che contempla la Sephirah Kether dall’aspetto di una corona reale, quella della Creazione, sede dell’Arcangelo Metatron e motore della vera Magia. 

Comprensione, Saggezza, Forza, Misericordia, Bellezza, Gloria, Vittoria, Fondamento, Regno. Queste sono le tematiche all’interno di tale romanzo distopico senza veli e affascinante, dove le parole scorrono sotto gli occhi del lettore con il potere di incantare trascendendo dalla realtà dalla vita di noi mortali. 

Irresistibile il riferimento al diagramma dell’Albero della Vita che racchiude l’intero creato e che emana un fascino trascinante. Ci sono demoni che attaccano il Necromanteion e chi cerca di difenderlo.

La riforma è importante per poter consumare e riallineare, questo è il destino che aspetta a un eretico come il nostro personaggio. Deve fare attenzione a non farsi scoprire, è costretto a tenere per sé i suoi pensieri sacrileghi. Perché lui sa che il male esiste in ogni dove. E le domande gli arrovellano il cervello e lo inducono a meditare a lungo. Niccolò riesce a comprenderlo con chiarezza, nonostante non sia la prima volta. Tuttavia, a un certo punto il percorso intrapreso nelle sue ricerche prende una svolta decisiva. Se ne rende conto quando l’Albero della Vita cabalistico che ha di fronte a sé lo scopre sotto una luce diversa. Già. Sono le Leggi dell’Universo in esso contenute che ora gli appaiono più oscure del solito, come se tutto ciò che aveva esplorato fino ad allora, si fosse modificato lasciandolo senza punti di riferimento su cui appigliarsi. I pensieri di Niccolò si perdono nella brillantezza della Sephirah, il cui colore rosso carminio lo destabilizza, ma è a questo punto, che nella sua mente si fa strada un ricordo: alla Sephirah è legato il Dio della Guerra: Marte.

Considerazioni personali: Che dire, la scrittura narrativa di Andrea Zanotti per me non è una novità, ma devo ammettere che con questo romanzo distopico si è davvero superato. 

La parte più consistente e incisiva la troviamo nei dialoghi ottimamente impostanti all’interno del testo.

Le descrizioni degli ambienti non scendono mai nel banale e nemmeno sono da considerare ponderose o scontate. Molto aiuta alla lettura i periodi non elaborati ma di una semplicità che accarezza la mente di chi legge.

Il lessico, sebbene in questo testo distopico sia richiesto quello ricercato, a quanto pare, l’autore è riuscito a esprimersi in modo chiaro ed esaustivo.

Superba la caratterizzazione psicofisica dei vari personaggi, che aiutano il lettore a comprenderne gli stati d’animo e le azioni che a mano a mano compiono o sono costretti a compiere.

Inoltre, penso che sia importante capire attraverso le metafore introdotte nel testo, se l’autore voglia mandarci un messaggio o più di uno. Quale? Beh, dovreste leggere il libro per scoprirlo.

Ovviamente, nel domandarvelo dovreste anche rispondere a queste domande introdotte in un testo che ha una consequenzialità logica e mai lasciata al caso. 

Dunque, posso affermare, che non solo un aspetto dell’opera mi ha colpito, ma l’insieme delle tematiche trattate con delicatezza e senso critico che non guasta mai.

La storia in sé non è solo metaverso, ma lascia all’interno dell’animo del lettore emozioni che portano dentro sino alla parola “fine”. Emozioni che ti portano a riflettere, su cosa veramente ci riserverà il futuro (a parte la fredda comunicazione sui social) Così, la prima domanda che mi è venuta in mente leggendo il romanzo è stata questa: Saremmo ancora in grado di sviluppare la giusta empatia che ci servirà a comunicare con gli altri?

Davvero un’opera in cui l’autore riesce a introdurre quel realismo dei cinque sensi sviluppati all’ennesima potenza, e con i quali riesce a proiettarci all’interno di dimensioni spazio/temporali unici, ma non molto distanti dalla realtà.

Il libro, scritto in terza persona, lascia fluire i pensieri dei protagonisti come se fossero all’interno di una pellicola a volte in bianco e in nero altre volte in un’esplosione poliedrica di colori affascinanti e abbaglianti, in cui si viene a creare una certa empatia tra lettore e narratore, grazie appunto alla descrizione perfettamente sequenziate dall’autore.

Non mancano, poi, le scene cruente nelle quali si mescolano quelle dell’amicizia, sensazioni emozionali del rapporto umano e dell’amore. La suspence si evince dallo scorrere della narrazione, dalle immagini ben delineate e paesaggistiche dei luoghi dove la storia è ambientata.

Lo consiglio a tutti gli amanti del genere e non.

Complimenti davvero all’autore. Voto: 8


Peg Fly



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