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domenica 12 gennaio 2020

Recensione: Il profeta del Nulla di Matteo Gattafoni [Rating 7] - recensione a cura di Andrea Zanotti


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Titolo: Il Profeta del Nulla

Autore: Matteo Gattafoni


Collana: Aurendor

Genere: fantasy

Prezzo: ebook 4,99 euro, cartaceo 11,47

Rating: 7

Sinossi: 
Qualcosa sta seminando il panico nell'impero unificato da Cassaniel. Da anni gli uomini vengono spinti da un misterioso profeta ad abbracciare il Vuoto e spezzare le catene che li legano a divinità sorde e capricciose. Morte e caos si diffondono così in tutte le regioni e solo pochi eroi si dimostrano tanto audaci da voler fermare la follia dilagante. Ma chi può fidarsi di qualcuno, quando chiunque può essere pronto a un gesto estremo in nome del suo Profeta?

Recensione:
Oggi parliamo de "Il profeta del nulla" edito da Plesio Editore. Un romanzo fantasy dalla cover che trovo veramente evocativa e la cui sinossi mi ha incuriosito sin dalla prima volta che ci ho posato sopra gli occhi. 
Ammetto di aver riscritto la presente almeno un paio di volte, perché tra le alte aspettative e quanto mi sono trovato innanzi c’è effettivamente discrepanza, tutto stava nel riuscire a rendere la valutazione il più oggettiva possibile.    
L’autore deve masticare fantasy e tematiche annesse da un bel pezzo, perché da ogni pagina trasuda la sua preparazione in merito, nonché la sua passione. Per questo credo che avrebbe potuto permettersi di azzardare qualcosa di più, i presupposti c'erano tutti. 
La scrittura è piuttosto spartana, funzionale alla vicenda, senza mai lanciarsi in qualche esuberanza, che certo comporta dei rischi, ma che può anche fornire del sano valore aggiunto. 
Per un esordiente comunque va bene così, nulla da rimproverare. 
Intendiamoci sin da subito, il romanzo è godibile anche per chi oramai superati i 40 inizia ad avere difficoltà a trovare dei fantasy capaci di soddisfarlo appieno, soprattutto dopo aver letto i lavori di Erikson, che a mio avviso hanno fatto letteralmente terra bruciata, costituendo una pietra miliare irragiungibile, e un termine di paragone capace di annichilire chiunque tenti di cimentarsi nell’impresa di emularlo. 
Torniamo a noi però. L’idea alla base del romanzo di Gattafoni infatti è ciò che maggiormente mi ha convinto e affascinato. La visione del Profeta del Nulla e la sua ascesa incontrastata è azzeccata in tutto il suo svolgimento. E’ credibile e spaventosa nella profondità delle implicazioni filosofiche, se uno volesse rimanerci a meditare un po’ su. Probabile che l’autore si balocchi anche con tematiche attinenti all’occulto, per dar maggior spessore alla sua narrazione. Carina anche l’idea di utilizzare formule latine al contrario per i riti messi in atto dai suoi personaggi.   
A sorpresa ho trovato alcuni refusi di troppo, con dei nomi di personaggi che in un paio di occasioni cambiano, dando attimi di puro scoramento a un lettore dalla mente stanca come il sottoscritto.
Molti i protagonisti sulla scena con diverse linee narrative. La cosa mi piace, comporta però la necessità di avere un romanzo strutturato ed i giusti spazi per poter dar vita concreta a ognuno di essi. In questo caso il testo non raggiunge le 300 pagine, quindi giocoforza alcuni dei personaggi risultano meno caratterizzati di altri. Questo può dar noia a qualche lettore. 
I componenti della banda del Cigno e del Corvo risultano ad esempio pressoché indistinti uno dall’altro, così come i generali dell’esercito imperiale. Certo, stiamo parlando di figure di secondo piano, però li avrei approfonditi un po’, a rischio di allungare il romanzo di qualche decina di pagine. 

Rileggendo la recensione mi rendo conto di esser stato parecchio critico e non vorrei mi fraintendeste. Il problema è sempre usare il termine di paragone di Erikson. In questo caso lo faccio perché il Profeta del Nulla mi ha riportato alla mente Memorie di Ghiaccio, romanzo nel quale l’autore diede vita al terrificante Impero del Predicatore di Pannion. Un capolavoro. 
Indubbiamente lo spunto può esserci stato, ma mi rendo conto sia sbagliato fare paragoni, poiché nel lavoro di Gattafoni ci troviamo innanzi a un romanzo singolo, autoconlusivo e di meno di 300 pagine, un target obiettivo ben diverso quindi. 
Credo che tutto sommato, data questa considerazione, il lavoro dell’autore sia assolutamente di buon livello e renda al meglio per la tipologia di testo. Il ritmo si mantiene buono e il lettore viene coinvolto nelle missioni in atto a man a mano che le diverse linee narrative si intrecciano per dar vita alla trama complessiva. Difficile non essere avvinti dalla curiosità di capire come andrà a finire, e questo è ciò che maggiormente importa in un testo di intrattenimento. Gattafoni riesce molto bene nell'intento di tenerci attaccati allo scritto e ammetto che il personaggio del Profeta del Nulla, con la sua folle determinazione annessa, mi ha conquistato a lungo. Non vado oltre per non rovinarvi la sorpresa. 
Un autore quindi da tenere sott’occhio perché la preparazione c’è, le idee e la scrittura pure. Se solo Gattafoni deciderà di correre qualche rischio in più, sono convinto che sarà capace di regalarci romanzi fantasy ancor più succulenti, e gli appassionati del genere sanno quanto bisogno ci sia di buoni testi made in Italy.
Voto 7.

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