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mercoledì 29 gennaio 2020

Recensione: L'anello di Salomone di Stroud Jonathan

fantasy demoni jinn
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SINOSSI:
Re Salomone ha tredici maghi e un'infinità di demoni ai loro ordini, tra questi c'è Bartimeus, incaricato di scovare inestimabili tesori. 
Nel frattempo, la Regina di Saba invia a Gerusalemme una giovane guerriera con una doppia missione: uccidere il re e impadronirsi dell'anello magico, l'amuleto più potente di tutti, perché chi lo possiede può distruggere un intero mondo solo con il pensiero. 
Ecco allora dispiegarsi biechi intrighi e spettacolari battaglie, mirabolanti trasformazioni, e un'incredibile caccia al tesoro.

RECENSIONE:
Oggi vi parlo de L'anello di Salomone di Stroud Jonathan, un romanzo fantasy edito da Salani Editore ambientato nella città di Gerusalemme, retta dal nobile Re Salomone grazie al potere concessogli dal suo anello. Un artefatto magico capace di evocare schiere di demoni pronti ad esaudire ogni suo volere. 
Ovviamente un potere così straripante ha delle controindicazioni, ma questo lascio a voi scoprirlo. 
Ad ogni modo, respirare le atmosfere mediorentialeggianti dell’antica Persia e della città sacra di Gerusalemme è un piacere. L’aroma di spezie dai mille colori, le distese di sabbia assolata, le oasi e i jinn che infestano ogni anfratto delle splendide mura della capitale, così come dei luoghi più impervi ed inaccessibili, sono tutti elementi che l’autore tratta in modo leggiadro, offrendoci una lettura snella e filante senza mai perdersi in descrizioni inutili e fini a se stesse. 
E poi ci sono i personaggi, che per quanto piuttosto prevedibili nelle loro caratterizzazioni, riescono a imbastire scene cariche di azione e, grazie al demone Bartimeus, cariche di ironia. 
La narrazione infatti avviene per bocca del Jinn ribelle. Un  personaggio ben costruito e al quale sarà impossibile non affezionarsi data la sua caparbietà e la sua voglia di libertà. Nonché il fatto che riesca sempre a cacciarsi nei guai e a dover affrontare creature che sulla carta gli sono immancabilmente di molto superiori. Dovrà quindi usare la sua proverbiale astuzia per avere la meglio, regalandoci di volta in volta siparietti esilaranti anche quando le scene si fanno più oscure e macabre. 
Stroud riesce nella non facile impresa di costruire un romanzo adatto un po’ a tutti, una storia indubbiamente adatta ai più giovani, ma che altrettante ore di svago può garantire agli appassionati del fantastico con più stagioni sulle spalle che siano in cerca di una narrazione leggera, senza impelagarsi in vicende troppo complesse, ma col solo fine di lasciar briglia sciolta alla fantasia. 
Una piacevole sorpresa. Consigliato.

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