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domenica 19 gennaio 2020

Recensione: L'inizio della Caduta di Mirco Tondi [Rating 7,5] - recensione a cura di Fantom Caligo


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Titolo: L’inizio della Caduta

Saga: Ciclo della Caduta

Autore: Mirco Tondi

Editore: Pubblicazione Indipendente

Genere: Thriller, Occulto/Esoterico, Horror

Prezzo: 2,99 Ebook

Rating: 7,5

Sinossi:
Terra. Era dell’Economia. Il denaro domina incontrastato, incontrollato. Gli uomini sono considerati oggetti da usare, da sfruttare. Sempre più diritti sono persi, sacrificati in nome del guadagno, della produttività. I ricchi diventano sempre più ricchi. Imprenditori e politici hanno sempre più potere. Lavoratori e gente comune sono sempre più schiacciati. Una storia che si ripete giorno dopo giorno.
Rassegnazione e costernazione sono i sentimenti che dominano il cuore delle persone; stati d’animo che sono divenuti regola, ritenuti inevitabili ma che non hanno più nulla di normale, perché quello che sta facendo l’economia è troppo distorto per poter appartenere solo all’uomo: è qualcosa che sa di soprannaturale, dove il denaro è diventato un dio. O qualcosa di molto peggio.
In un clima di morti bianche, perdita di lavoro, scioperi, lotte per mantenere diritti e dignità, iniziano i tempi della Caduta dell’uomo. Ma inizia anche la resistenza di chi vuole salvare l’umanità dalla follia e dalla sua distruzione.
Dedicato alle vittime sul lavoro, a chi subisce soprusi, a chi non si piega al volere dei soldi, a chi si sente sconfitto dagli eventi e dalla vita.

Recensione:
Mirco Tondi regala un altro romanzo autoconclusivo destinato a far riflettere, dove le tematiche esoteriche e horror si mischiano con i problemi dei nostri tempi. 
La storia è raccontata da tre personaggi: Alphons, un sindacalista che cerca d’opporsi alle spietate politiche aziendali; Masha, figlia del padrone della ditta di Alphons, che si troverà ad affrontare una dura scelta; e un poliziotto che indaga su una serie di misteriosi suicidi/incidenti di imprenditori che apriranno una voragine sulla componente horror/esoterica del romanzo. 
Un quarto personaggio misterioso apparirà durante il libro, ma su di lui non dico niente per non fare spoiler.
Una cosa che mi ha piacevolmente colpito è l’abilità di Mirco Tondi nel mischiare scorrevolezza, suspense e tematiche impegnative, quali l’ingiustizia sui posti di lavori, la solitudine e l’oppressione della routine quotidiana. 
Dopo un inizio lento, in cui è descritta la lotta tra lavoratori e imprenditori, il romanzo accresce gli elementi di mistero diventando sempre più intrigante, mantenendo uno stile schietto che non fa perdere il ritmo alla storia. Le descrizioni sono appropriate e riescono non solo a far immaginare la scena, ma aiutano a calarsi nell’ambientazione. Anche i dialoghi sono piacevoli e realistici e, a parte qualche monologo un po’ troppo lungo e qualche pensiero un po’ forzato, riescono a rendere bene le vicende.
Una caratteristica particolare del libro è la voluta mancanza di nomi di alcuni personaggi e luoghi. La città in cui si svolgono i fatti non è mai nominata: sappiamo solo che spesso è avvolta nella nebbia e la descrizione di palazzi e case dona un senso d’oppressione che rispecchia la società descritta nel libro. Anche molti personaggi secondari sono presentati senza nome (il sindacalista, il prete, testa pelata etc…). Questa stratagemma crea l’effetto “anonimato” della società presente nel libro (ahimè, è troppo simile alla nostra): una società che con i suoi ingranaggi toglie personalità agli uomini.
Quest’ultimo punto, a mio avviso, ha portato certi personaggi secondari ad essere indistinguibili. L’effetto è sicuramente voluto, ma così facendo alcuni soggetti, in particolare i peggiori, tendono a diventare simili a stereotipi, quindi non in grado di suscitare il giusto senso di repulsione. 
Un accenno sulle differenze tra cattivi (mi viene in mente Tolkien che, pur non perdendosi in ampie digressioni, riesce a disegnare le personalità differenti di Sauron, Sarunam e Gollum) avrebbe reso più intrigante e colorato lo scritto. 
Il voto che do al romanzo è comunque 7,5: la storia riesce a generare il giusto livello di suspense, sino alla fine non si capisce come andrà a finire, e il libro unisce tematiche impegnative ad una lettura godibile.
Consigliato soprattutto a tutti coloro che vogliono una lettura piacevole con spazi di riflessione.

Fantom Caligo

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