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• Editore: Pubblicazione indipendente
• Autore: Erik Sancin
• Formato: ebook e cartaceo
• Genere: fantascienza/azione/avventura
• Prezzo: 3,60/13,89
• Sinossi: La Terra è stata devastata dall'uomo e dai cataclismi che hanno lasciato dietro di sé uno scenario apocalittico. L'umanità decimata è riuscita nel corso dei millenni a ricostituire una nuova società, vivendo pacificamente in piccoli insediamenti agricoli. Ma un pericolo minaccia l'esistenza dei sopravvissuti. Grossi e letali robot, comandati da un nemico sconosciuto, piombano sulle comunità umane portando distruzione e morte. Il loro passaggio lascia l’aria irrespirabile e i fiumi neri e viscosi di petrolio grezzo. Le fabbriche che costruiscono in poche ore inquinano la Terra, e la gente viene sfruttata e uccisa senza alcuna pietà. Emper e i suoi compagni non si danno per vinti e organizzano la resistenza: ma chi sono questi nemici? Alieni? Uomini mutanti? E come fare a difendersi quando la tecnologia degli avversari è immensamente più evoluta e i loro carri armati distruggono tutto quello che trovano davanti? Un romanzo di fantascienza e di azione che cela un messaggio molto attuale.
Recensione: In recensione oggi il romanzo post-apocalittico/fantascientifico L'Ascensore di Erik Sancin. Tre cose non mi convincono in questo romanzo, che a conti fatti devo però ammettere mi sia comunque piaciuto. Si tratta in sostanza di peccati veniali e puro gusto personale: 1) il titolo che a mio parere non stimola di certo la fantasia del potenziale lettore, né contribuisce a far percepire il clima post apocalittico del romanzo; 2) La mancanza del coraggio di usare qualche sana scurrilità quando serve. Leggere di un guerrigliero che sbotta “porca miseria” credo sia peccato ben peggio di inserire una parolaccia. Insomma, quando il contesto lo richiede non ci si può esimere, altrimenti sono il pathos e l’ambientazione a subire un duro colpo, annientando tutto il lavoro fatto per trasportare il lettore in un mondo immaginifico. Questo fortunatamente capita solo in un paio di occasioni, ad inizio romanzo, così come avviene per il terzo difettuccio; 3) Casi di ripetizione di informazioni già passate al lettore, medesimi concetti che vengono ribaditi senza un reale bisogno. Ritengo si tratti di inesperienza e/o poca fiducia nel lettore, comunque venialità che con un buon editing sarebbero potute essere eliminate senza problemi.
Esaurite queste sciocchezzuole, non posso che spendere buone parole per il romanzo di Erik Sancin, oltre ai vari messaggi sparsi qua e là per il testo, tutti volti a far rinsavire la moderna umanità dalla sua folle corsa verso l’estinzione, che condivido in pieno.
L’Ascensore è un romanzo carico d’azione e adrenalina, trasposti con grande maestria dal Sancin, grazie a una prosa semplice e diretta, rapida, ed efficace. E’ bello constatare come non servano frasi a effetto, costruzioni articolate e linguaggio barocco per rendere una storia piacevole. La prosa pulita dell’autore è il miglior esempio in tal senso. Non saremo innanzi a un romanzo capace di fare la storia della letteratura, ma di certo un’ottima opera d’evasione, con un bel messaggio di fondo. Ah, trovandoci innanzi a una pubblicazione indipendente non posso non soffermarmi sulla cura e pulizia del testo: non solo non ho trovato alcuna incongruenza, ma neppure un refuso in tutto il romanzo, che consta più di 300 pagine. Complimenti all’autore anche da questo punto di vista, oltre che per la bella cover di cui ha dotato la sua opera.
Il racconto ci viene presentato in prima persona da uno dei protagonisti. Questa tecnica, quando viene ben gestita, come in questo caso, contribuisce decisamente a far vivere gli eventi in modo più immediato e con maggiore partecipazione al lettore. Dato il ritmo alto che pervade l’intera vicenda, la trovo una scelta ottimale e capace di raggiungere il proprio obiettivo: l’empatia e la partecipazione verso il narratore sono riusciti sin dalle prime battute. Ben fatto!
La trama è lineare, ma originale e ricca di colpi di scena. Per quanto si tratti pur sempre di un romanzo fantascientifico la coerenza di fondo è mantenuta e non ci sono eventi che facciano storcere il naso e che mettano in dubbio la credibilità di quanto narrato. Ci troviamo innanzi a un romanzo d’azione, dove i molti scontri e le molte azioni di guerriglia e infiltrazione sono sempre accompagnate da pensieri e considerazioni profonde, capaci di stimolare il lettore. L’umanità è andata molto avanti, maturando competenze che vanno ben oltre la semplice tecnica e il progresso è stato più spirituale che scientifico. E’ una prospettiva originale e interessanti ne sono anche le conseguenze, con un genere umano non più avvezzo all’utilizzo della forza, oramai inutile al nuovo livello di civiltà a basso contenuto di conflittualità, e che si ritrova quindi in grandi difficoltà innanzi a un nuovo nemico, non disposto a negoziare.
Un ribaltamento di prospettive che ho trovato veramente interessante e ben architettato, così come la struttura sociale dei cattivi di turno. Il viaggio intrapreso dai nostri eroi è affascinante, sia per i luoghi che ne fanno da sfondo che per le tribolazioni che comportano. Insomma, un romanzo in cui l’azione non manca, accompagnata da dialoghi sempre calzanti e mai artefatti, e calato in un’ambientazione molto ben congeniata. Un romanzo che vi consiglio e che vi farà trascorrere ore liete in compagnia di un gruppo di personaggi ben assemblati, per i quali non potrete far a meno di parteggiare.
Voto 7,5 e complimenti vivissimi all’autore. Autore da tenere d’occhio anche in vista di future pubblicazioni.
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