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giovedì 29 novembre 2018

Recensione: Neuromante di William Gibson


william gibson

SINOSSI:

Un mondo di cupa delinquenza e di elevata tecnologia, di droghe e computer, di traffico nero di organi umani, di popolosi quartieri dove si aggira il più squallido sottobosco umano. In questo mondo si muove Case, un tempo il miglior "cowboy" d'interfaccia, che, con la mente, riusciva a entrare e a muoversi nel "cyberspazio", dove la sua essenza disincarnata frugava nelle banche dati di ricchissime multinazionali per rubare le informazioni richieste dai suoi mandanti. Dopo aver cercato di ingannare alcuni di loro, il suo sistema nervoso è stato danneggiato in maniera tale da non poter più entrare nel "cyberspazio". Ma adesso gli viene offerta una nuova possibilità e sta soltanto a lui sfruttarla a dovere...



RECENSIONE:

Neuromante di William Gibson, pubblicato nel 1984, merita effettivamente di essere considerato un romanzo di culto, capace di elevare l’universo narrativo del cyberpunk donandogli spessore e qualità. 
Non è un romanzo da leggersi tutto d’un fiato, ma da godere con la dovuta calma, assaporando gli scenari altamente visionari che l’autore ci offre nel corso della narrazione. Se consideriamo gli anni in cui è stato scritto, il vocabolo visionario sembra coniato giusto giusto per l’occasione. 
Il protagonista Case, un cowboy del cyberspazio, è una figura complessa, decisamente affascinante e concreta con tutte le proprie debolezze, non solo quelle legate alla droga. Un "animale da palcoscenico" capace di incuriosire, intenerire, e alle volte farsi odiare. Insomma uno di quei personaggi in grado da solo di costituire l’ossatura forte di un buon romanzo. 
In questo caso però non è affatto solo, ma circondato da altri comprimari di spessore assoluto, sia umani che cibernetici, e dalle peculiarità particolari e originali. 
Il cupo mondo edificato da Gibson, sia che si tratti di quello reale, che di quelli inseriti nella matrice globale, sono affascinanti e iperrealistici, spietati così come lo sono i loro abitanti.
Devo ammettere di aver trovato lo scritto assolutamente affascinante, capace di rapire e alle volte di stordire, lasciando in preda a un piacevole senso di smarrimento per le scenografie allestite con maestria da Gibson. Un romanzo che trascende i generi e che potrebbe essere apprezzato da chiunque non si lasci spaventare dal titolo e dalla definizione di cyberpunk. Non siamo certo innanzi a un opera di nicchia.
Il ritmo è sempre elevato, accompagnato da una prosa ricca ma scorrevole, con i tecnicismi legati all’ambientazione che vengono limitati al minimo, e comunque risultano comprensibili anche ai non addetti ai lavori. Come in ogni grande romanzo che si rispetti, anche i dialoghi non tradiscono mai, mantenendosi sempre frizzanti e fluidi, credibili e accattivanti.
Avevo aspettative elevate e posso dire che non siano state tradite. Un romanzo che mi sento di consigliare a tutti. 

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